Nella mattinata odierna, personale della Questura di Lodi ha eseguito, tramite accompagnamento presso il Centro di Permanenza per il Rimpatrio di Palazzo San Gervasio, un provvedimento di espulsione emesso dal Prefetto di Lodi, nei confronti di un cittadino, di origini nigeriane e trentenne, ritenuto pericoloso e denunciato in stato di libertà dai poliziotti della locale Squadra Mobile lo scorso 12 novembre, per tentato furto, minacce e furto consumato.
La vicenda, che testimonia l’importanza del coordinamento tra i diversi uffici della Questura per il fine comune della pubblica sicurezza, trae le mosse il 12 novembre u.s., quando personale Squadra Mobile di Lodi interveniva nei pressi di un cortile di un condominio in zona Albarola in quanto era stata appena segnalata la presenza uno straniero di circa 30 anni, intento a forzare i lucchetti di alcune biciclette ivi posteggiate.
L’uomo, accortosi della presenza di una persona che lo aveva notato, si sarebbe a quel punto avvicinato minacciosamente verso quest'ultimo, puntandogli all'altezza dell'addome una sorta di cesoia appuntita, costringendolo ad interrompere la chiamata alle Forze dell'Ordine.
Ricontattato nell'immediatezza dalla locale Sala Operativa, il richiedente riferiva di avere ancora a vista lo sconosciuto che, in quel frangente, si era spostato a piedi nel condominio adiacente, riuscendo, stavolta, ad impossessarsi di una bicicletta priva di lucchetto, per poi allontanarsi in sella alla stessa.
Nel contempo un equipaggio della Squadra Mobile giungeva sul posto, riuscendo ad intercettare il fuggitivo.
La contestuale perquisizione personale permetteva di rinvenire, all'interno dello zaino in uso all’uomo, l'oggetto poco prima utilizzato per tentare di forzare i lucchetti di alcune biciclette oltre che per minacciare il testimone, rivelatosi, poi, essere una forbice per potatura in acciaio di 19 cm, che veniva sequestrata.
Lo straniero, gravato da precedenti per resistenza a pubblico ufficiale, minaccia e indicazione di false generalità, irregolare sul territorio nazionale ed attualmente domiciliato in Provincia, veniva pertanto accompagnato in Questura, denunciato in stato di libertà e messo a disposizione del locale Ufficio Immigrazione.
Quest’ultimo esperiva gli accertamenti istruttori sulla posizione del soggetto sul territorio nazionale che, vista l’assenza di cause ostative all’allontanamento dallo stesso, consentivano l’emissione da parte del Prefetto del provvedimento di espulsione, eseguito dal Questore di Lodi tramite l’accompagnamento presso il CPR sopra citato, grazie al posto messo a disposizione dalla Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere.