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AGGREDISCE LA COMPAGNA PER GELOSIA: LA POLIZIA DI STATO ARRESTA UN CITTADINO ITALIANO PER LESIONI PERSONALI AGGRAVATE.

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arresto lesioni personali aggravate

Nella serata del 18 ottobre u.s., personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Lodi ha tratto in arresto un cittadino italiano di 52 anni, con precedenti per furto, lesioni personali, minacce, furto in abitazione e resistenza a pubblico ufficiale, colto nella flagranza del reato di lesioni personale aggravate, commesso in danno alla compagna convivente.

La vicenda ha tratto le mosse da un primo intervento delle Volanti, che, nel tardo pomeriggio della medesima giornata, si erano recate in località Corte Palasio, lungo la strada provinciale 235, poiché alcuni passanti avevano segnalato un’aggressione, nella pubblica via ai danni di una donna.

Sul posto, le volanti intervenute rintracciavano la presunta vittima, la quale riferiva di aver avuto una lite per futili motivi con il proprio compagno, che, nonostante la tempestività dell’arrivo delle pattuglie, come riferito da taluni testimoni, si era allontanato a bordo di una bicicletta.

  Dal racconto della donna e di alcuni astanti, escussi a sommarie informazioni testimoniali, gli operanti apprendevano come l’uomo avesse aggredito la compagna, brandendo una chiave inglese, usata poco prima per riparare la biciletta a bordo della quale era poi fuggito. Pertanto, dopo aver rifiutato l’intervento del 118, la donna veniva resa edotta delle proprie facoltà, in particolare relative alla possibile querela nei confronti dell’aggressore.

Nella stessa serata, a seguito della segnalazione della donna al numero unico di emergenza 112 NUE, che riferiva di un’altra aggressione, questa volta più violenta, ai suoi danni da parte del compagno – nel frattempo rincasato - due equipaggi dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico intervenivano presso la di lei abitazione.

Giunti al suo interno, i poliziotti constatavano l’attualità della condotta minatoria e violenta dell’uomo, colto all’atto di brandire una pentola con la quale seguitava a minacciare la compagna, sul cui corpo risultavano evidenti le lesioni, già patite, al petto, al capo ed alle gambe.

Dopo aver messo in sicurezza la vittima, riparatasi alle loro spalle, i poliziotti intimavano all’uomo di deporre la pentola e, solo dopo averne acclarato l’ostinazione nella condotta aggressiva, estraevano il taser in dotazione, riuscendo ad indurne la resa.

La persona offesa, dopo il primo intervento del personale sanitario per accertarne i parametri vitali, veniva trasportata in Pronto Soccorso dove, per le ferite riportate, le veniva riconosciuta una prognosi di 15 giorni.

Giova precisare che il personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, dopo il primo intervento del pomeriggio, aveva mantenuto alta la soglia di attenzione sulla vicenda, monitorando gli spostamenti dell’uomo attraverso il GPS installato nel braccialetto elettronico associato allo stesso.

Successivamente, gli operanti si recavano presso il locale nosocomio, al fine di accertarsi delle condizioni della persona offesa, la quale, nell’occasione sporgeva querela nei confronti del compagno, precisando che, negli ultimi tre giorni, l’uomo, assillato dal sospetto che la donna avesse intrecciato una relazione con un’altra persona, l’aveva fatta oggetto di aggressioni verbali, insulti e minacce di morte.

Formalizzata la denuncia, i poliziotti, previo avvisa all’Autorità Giudiziaria, dichiaravano l’uomo, nel frattempo condotto presso gli uffici della Questura, in stato di arresto per lesioni personali aggravate in quanto commesse ai danni di una persona alla quale l’autore del reato era legato, al momento del fatto, da una stabile relazione affettiva.


26/10/2024

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