Il Questore della Provincia di Lodi, Pio Russo, ha sospeso d’urgenza e per 10 giorni, ai sensi dell’art. 100 T.U.L.P.S., la licenza per la somministrazione di cibi e bevande del titolare di un noto bar sito a Casalpusterlengo, in prossimità dello scalo ferroviario.
Il provvedimento, teso a tutelare l’ordine e la sicurezza pubblica, nonché l’incolumità delle persone, trae le mosse dagli accertamenti della Divisione Polizia Amministrativa e di Sicurezza della Questura di Lodi, che ha potuto beneficiare del rilevante apporto dei militari dell’Arma dei Carabinieri di Casalpusterlengo, confluito nella proposta di sospensione, all’esito dei quali è emerso come il pubblico esercizio in argomento fosse divenuto luogo d’aggregazione di persone con precedenti di polizia per delitti contro la persona, il patrimonio ed in materia di stupefacenti nonché teatro di aggressioni e punto di riferimento per gli spacciatori della zona. Gli approfondimenti investigativi sul bar sono scaturiti dalle numerose segnalazioni dei residenti della zona, che hanno lamentato notevoli disagi e timore per la propria incolumità, oltre che per il decoro dell’area urbana di pertinenza, avendo, più volte, assistito a violenti alterchi, talvolta sfociati in aggressioni fisiche con l’utilizzo di oggetti contundenti e/o da taglio. Per tali ragioni, le descritte problematiche sono stata analizzate in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, tenutosi presso la locale Prefettura, all’esito del quale sono state impartite le direttive e le indicazioni per fronteggiarle efficacemente.
L’istruttoria svolta dalla Questura di Lodi ha consentito di acclarare come tra i frequentatori abituali del bar vi fossero quattro soggetti gravati da precedenti di polizia, tra cui: uno sottoposto ad affidamento in prova al servizio sociale, per reati tra cui rissa, lesioni personali, ricettazione, uso personale e spaccio di sostanze stupefacenti; un altro, senza fissa dimora, con precedenti per furto, rapina in concorso, porto d’armi o di oggetti atti ad offendere, rapina impropria, danneggiamento,
resistenza a pubblico ufficiale, uso personale di sostanze stupefacenti; un terzo soggetto
risulta per spaccio ed uso personale di sostanze stupefacenti ed un altro
per furto, rapina aggravata, lesioni personali e uso personale di sostanze
stupefacenti. Inoltre, a confermare la pericolosità della cattiva gestione del bar per l’ordine e la sicurezza pubblica nonché il ruolo di nevralgico riferimento assunto dal medesimo per alcuni soggetti dediti al traffico e al consumo di stupefacenti nella zona della Stazione di Casalpusterlengo hanno contribuito una serie di eventi, anche di rilievo penale, ivi occorsi e riconducibili all’inadeguatezza della conduzione dell’esercizio pubblico da parte del suo titolare.
In particolare:
- in data 17 agosto 2024, un avventore di origine marocchina veniva aggredito all’interno
del bar da tre soggetti nord-africani che lo percuotevano al corpo e al capo con un oggetto
contundente, dileguandosi subito dopo; sul posto intervenivano i Carabinieri e il malcapitato veniva trasportato in ospedale;
- il 20 agosto 2024, una pattuglia dei Carabinieri sottoponeva ad un controllo di
polizia un giovane tunisino mentre era seduto ai tavolini esterni del bar,
trovandolo in possesso di pasticche di ecstasy e circa 45 grammi di hashish, occultati
negli indumenti intimi; per tal motivo veniva deferito in stato di libertà alla Procura della
Repubblica c/o il Tribunale di Lodi, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Inoltre, da successivi controlli, l’indagato risultava altresì gravato da numerosi furti e
rapine, violenza sessuale, porto di oggetti atti ad offendere, uso personale e spaccio di
sostanze stupefacenti, reati questi ultimi riconducibili al fenomeno delle cd. “baby
gang”;
- nella giornata del 27 agosto 2024 veniva identificato, tra gli avventori del bar, un soggetto con precedenti per rissa.
Alla luce di quanto descritto, il Questore ha emesso il provvedimento di sospensione della licenza, al fine, oltre che di salvaguardare gli interessi pubblici richiamati, di stimolare il ravvedimento del titolare, orientandolo ad una conduzione dell’esercizio pubblico che garantisca il corretto bilanciamento tra l’esercizio della libertà economica e la tutela dell’incolumità pubblica, e, per riflesso, dell’ordinata convivenza civile. Laddove, invece, dovesse seguitare nella cattiva gestione del locale, il titolare potrebbe andare incontro alla revoca della licenza.