Nel novero delle attività di prevenzione circa le varie forme di “devianza minorile” che si concretizzano in comportamenti antisociali o illeciti, attraverso condotte di rilievo non sempre penale che assurgono a fenomeni, ormai noti come propri delle fasce giovanili della popolazione, delle baby-gang, del bullismo e del cyberbullismo, si segnala che il Questore di Lodi ha emesso cinque provvedimenti di ammonimento per condotte di cyber bullismo nei confronti di altrettanti ragazzi infra-diciottenni.
I provvedimenti, di natura squisitamente social-preventiva, sono stati adottati a seguito di attenta istruttoria da parte degli operatori della Polizia di Stato della Divisione Polizia Anticrimine che ha consentito di accertare la responsabilità dei predetti circa condotte vessatorie e diffamatorie perpetrate attraverso la rete internet ai danni di un compagno di classe, posto in condizione di isolamento e privato così di qualsivoglia possibilità di relazione sociale con gli altri compagni. In particolare, i ragazzi, all’interno di una chat dal titolo già discutibile, parallela a quella ufficiale della classe, avevano veicolato commenti dal contenuto diffamatorio, molesto e fortemente denigratorio sul conto del compagno e anche nei confronti di un docente, accompagnati da messaggi di consenso alle varie offese, con il solo fine di isolare la vittima.
Tale attività si è resa possibile grazie alla segnalazione della scuola che è entrata in possesso di tali conversazioni e con la quale, in un’ottica di continua collaborazione con la Polizia di Stato operante in ambito provinciale, è stato anche organizzato un incontro con gli studenti volto all’illustrazione delle conseguenze delle proprie azioni, al fine di far loro comprendere il disvalore di tali condotte e le possibili attività riparatorie.
Alcuni di questi giovani, all’atto della notifica del provvedimento alla presenza dei genitori, occasione nella quale sono stati coinvolti in un dialogo proattivo, hanno aderito all’opportunità di intraprendere un percorso psicologico riabilitativo, volto all’elaborazione e revisione critica dei propri agiti, seguito dal Centro Italiano per la Promozione della Mediazione di Milano grazie alla sottoscrizione da parte del Questore di Lodi nell’ottobre 2022 del Protocollo Zeus.