Il 10 febbraio ricorreva il 78° anniversario della morte di Giovanni Palatucci, già Questore di Fiume morto nel 1945 nel campo di concentramento nazista di Dachau, Medaglia d’Oro al merito Civile e riconosciuto “Giusto tra le Nazioni” per aver salvato dal genocidio molti ebrei stranieri ed italiani.
Dall’8 settembre del 1943 fu reggente della questura di Fiume e dopo un anno, il 13 settembre 1944 fu arrestato e deportato a Dachau dove morì a 36 anni il 10 febbraio del 1945.
Durante la sua permanenza a Fiume, come funzionario di Pubblica sicurezza, Giovanni Palatucci aiutò gli oppressi dal nazifascismo salvando molte vite. Già nel 1937, quando era responsabile dell’ufficio stranieri di Fiume, distrusse moltissimi fascicoli di cittadini di religione ebraica per sottrarli alla deportazione nei campi di sterminio nazisti.
Pochi giorni prima di essere deportato a Dachau con l'accusa formale di cospirazione ed intelligenza con il nemico disse ai suoi collaboratori "La Polizia significa vita, quella vita che serve ad aiutare il prossimo, la povera gente".
È stato un esempio e portatore di quei valori di giustizia e servizio in favore dei cittadini. Per tale motivo Giovanni Palatucci, nel 1990, è stato dichiarato Giusto tra le nazioni dallo Yad Vashem, l’Ente nazionale per la memoria della Shoah dello stato di Israele, nel 1995 è stato insignito della medaglia d’oro al merito civile è, dal 2004, lo Stato del Vaticano lo ha proclamato “Servo di Dio”, titolo attribuito alle persone per le quali è stato avviato il processo di beatificazione.
Per onorare il suo sacrificio la Questura ha organizzato una serie di incontri con gli studenti degli Istituti Superiori scolastici di Lodi I.T.I.S. Bassi, Istituto A. Volta e Liceo Scientifico G. Gandini.
Nell’occasione il Questore Nicolino Pepe ha tenuto un saluto iniziale degli studenti ricordando, attraverso il sacrificio estremo del Questore Palatucci – fulgido esempio di altruismo, coraggio e generosità - che ha scelto di sacrificare la propria stessa vita per salvarne molte altre, il concetto di eredità spirituale come un patrimonio da fare proprio e trasmettere alle future generazioni.
Gli incontri sono stati tenuti dal Dirigente della Divisione Anticrimine Paolo Monnanni e dal suo personale, che si occupano delle analisi e delle procedure conseguenti ai fenomeni della violenza di genere.
Particolarmente gradita è stata la presenza degli studenti dell’Istituto Professionale L. Einaudi di Lodi, accompagnati dalla professoressa Melissa Tarchiani che hanno presentato un contributo video, realizzato già lo scorso anno, che ben rappresenta la vicenda del Questore Giusto con immagini e testi che hanno avuto il merito indiscusso di comunicare efficacemente il gesto eroico di Palatucci.
Questi incontri rientrano in una progettualità divulgativa promossa a livello nazionale dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza.