La scorsa notte la sala operativa della Questura di Lodi riceveva una richiesta di intervento da parte dei sanitari del locale Pronto Soccorso, in cui venivano segnalate due persone moleste, intente a disturbare i pazienti ed il personale medico.
I due soggetti, entrambi stranieri, si erano presentati con l’intenzione di non far ricoverare un minore, parente di uno dei due uomini, trasportato in ambulanza poco prima in seguito ad una lesione da taglio al petto.
Gli agenti, immediatamente intervenuti sul posto, dapprima allontanavano i due uomini dal triage e successivamente veniva richiesto loro di fornire i documenti di riconoscimento ai fini della ricostruzione della dinamica dei fatti.
Nonostante gli inviti alla calma i due, sotto l’effetto di sostanze alcoliche, proferivano minacce nei loro confronti, ed uno dei due aggrediva gli agenti con delle spinte, nel tentativo di evitare il controllo.
Gli uomini delle volanti contenevano pertanto il soggetto, e lo traevano in arresto per resistenza a Pubblico Ufficiale, mentre l’altro veniva deferito in stato di libertà per il medesimo titolo di reato.
L’uomo arrestato, 40enne domiciliato a Sant’Angelo Lodigiano, risultava irregolare sul territorio nazionale e altresì gravato da precedenti condanne per minacce, resistenza a Pubblico Ufficiale e furto in esercizi e commerciali, per i quali l’uomo aveva già subito in passato altri tre arresti.
La persona arrestata è stata condotta nella mattinata odierna davanti al Tribunale di Lodi per la celebrazione del rito direttissimo: all’esito dell’udienza il Giudice ha convalidato l’arresto ed ha disposto, per lo straniero, la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria (per due volte al giorno) nonché l’obbligo di permanere all’interno della sua abitazione dalle 18 della sera sino alle 8 del mattino.
Nel frattempo il minore, che si era provocato da sé la ferita di cui si è detto con atti di autolesionismo, una volta dimesso dall’ospedale, è stato affidato, a cura della Divisione Anticrimine della Questura e per il tramite dei servizi sociali del Comune di residenza, ad una Comunità, poiché ritenuta allo stato il luogo per lui più idoneo per le sue esigenze.