Nell’ambito dei consueti servizi di controllo del territorio, personale della Squadra Mobile della Questura, nei giorni scorsi, su ordine della Procura della Repubblica presso la Corte d’Appello di Brescia, ha tratto in arresto un trentaseienne calabrese residente in provincia: il medesimo, rintracciato nei pressi della sua abitazione è stato condotto presso la casa circondariale di Lodi ove sconterà una pena di due anni e sei mesi a seguito di una condanna per una rapina commessa alcuni anni or sono in un cantiere edile di quella provincia.
Smpre alcuni giorni or sono le volanti della Questura sono intervenute in una strada della periferia: nella circostanza un uomo di origine sudamericana coinvolto in un incidente stradale ed in evidente stato di alterazione psicofisica, si abbandonava ad intemperanze verso gli operatori.
Dopo averlo riportato alla ragione, i poliziotti hanno proceduto al controllo dell’uomo, che veniva trovato in possesso di un grosso pugnale con “blocco lama”.
Il porto in luoghi pubblici di tali oggetti è assolutamente proibito e pertanto il soggetto, conosciuto alle forze di polizia per fatti analoghi (ha già scontato un periodo di messa alla prova svolgendo lavori di pubblica utilità), è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per la violazione dell’articolo 4 della Legge 110/75 ed il coltello è stato sequestrato.
L’Ufficio immigrazione della Questura inoltre ha proceduto all’accompagnamento, presso il centro di permanenza per stranieri di Milano, di tre cittadini stranieri clandestini che, sulla scorta della loro pregressa condotta, sono stati ritenuti pericolosi per la sicurezza pubblica.
Si tratta di un ventottenne senegalese, di un ventinovenne nigeriano ed quarantenne guineniano: il primo è stato effettivamente rimpatriato mentre per i restanti due sono in corso gli accertamenti finalizzati all’ottenimento, tramite le rappresentanze consolari e diplomatiche dei rispettivi paesi d’origine, dei documenti utili al rimpatrio stesso.