Si è conclusa domenica scorsa “Frammenti di Storia”, la mostra fotografica allestita nello storico cortile della Questura di Lodi.
L’evento, inserito nel circuito del “festival della fotografia etica” ripercorre cento anni di storia criminale italiana, vista con gli occhi e gli obbiettivi della polizia scientifica.
Il visitatore, attraverso le fotografie “giudiziarie”, ha potuto ripercorrere, rivivere e provare innegabili emozioni di fronte ad immagini che rappresentano alcune tra le più significative vicende che hanno segnato la nazione: dalla foto segnaletica di Benito Mussolini e Sandro Pertini agli anni di piombo, dalle stragi di mafia all’emergenza immigrazione.
Una sezione inoltre era dedicata a ciò che è accaduto nelle province di Lodi e di Milano, dall’impatto di un piccolo velivolo da turismo contro il “Pirellone” al disastro del “Frecciarossa”, dal ritrovamento di un cadavere nell’Adda all’arrivo dei primi profughi albanesi in città nei primi anni novanta.
Il successo dell’iniziativa è stato oltre le aspettative – afferma il Questore Nicolino Pepe – si registrano infatti una media di circa duemila accessi per ogni weekend e numerosi studenti venuti in visita nei giorni feriali a loro dedicati, per un totale di circa 9000 persone.
Ciò rende onore all’impegno degli organizzatori ed a tutto il personale della Questura che ha contribuito, anche guidando gli ospiti attraverso un percorso informativo diretto, alla riuscita dell’evento.
Motivo di particolare orgoglio, ha concluso il Questore, è aver avuto la possibilità di avvicinare la cittadinanza alle Istituzioni, in particolare provando, con questa iniziativa, a declinare concretamente il motto della Polizia di Stato “Esserci Sempre”, offrendo alla comunità la Questura, quale luogo aperto e di condivisione.
