Personale della Polizia di Barcellona (Spagna) ha tratto in arresto un pluripregiudicato albanese di trent’anni, già colpito da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Lodi poiché di seguito ad una articolata indagine condotta da questa Squadra Mobile coordinata dalla Procura della Repubblica di Lodi, era stato ritenuto insieme ad altri due cittadini albanesi e un cittadino romeno, facente parte di un sodalizio criminale responsabile di numerosi furti/tentati furti in abitazione commessi nelle province di Lodi, Milano e Monza nonché della ricettazione dei beni provento degli stessi illeciti.
L’indagato, anch’egli destinatario di analoga misura di custodia cautelare in carcere si era sottratto alla cattura favorito dalla forte nebbia e dal buio, facendo perdere le proprie tracce.
A carico del cittadino albanese era stato successivamente emesso dal Tribunale di Lodi un Mandato di Arresto Europeo, inviato da questa Squadra Mobile al Dipartimento della Pubblica Sicurezza - Direzione Centrale della Polizia Criminale – Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia la cui specifica attività di localizzazione del ricercando, posta in essere in collaborazione con i collaterali organismi esteri ha permesso la cattura del medesimo in località Barcellona (Spagna). Come già riportato il cittadino albanese era l’ultimo componente di un gruppo dedito alla commissione di furti in abitazione che ha colpito ripetutamente nelle provincie di Lodi, Milano e Monza che ha creato notevole allarme nella comunità pubblica, come già descritto nella nota stampa redatta in occasione dell’ esecuzione delle misure cautelari a carico dei tre complici avvenuta il 27.01.2022.
L’arresto del ricercando ha permesso pertanto di assicurare alla giustizia tutti i componenti del sodalizio criminale in argomento.
Gli elementi di prova a carico dell’arrestato, sottoposto a misura cautelare, per quanto ritenuti idonei a fondare l’emissione di un provvedimento coercitivo sono stati acquisiti nella fase delle indagini preliminari e dunque dovranno essere successivamente vagliati dall’Autorità Giudiziaria per il defnitivo accertamento di responsabilità, essendo la colpevolezza della suddetta persona allo stato solo presunta, in ossequio con quanto imposto dalla c.d. presunzione di innocenza