Nei giorni scorsi, personale della Squadra Mobile di Lodi, coordinato dalla Procura della Repubblica di Lodi, a conclusione di una articolata indagine, ha dato esecuzione alle ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Tribunale di Lodi, nei confronti di un sodalizio criminale, composto da due donne di cui una irregolare sul territorio nazionale e un uomo, resosi responsabile di diversi furti con destrezza ai danni di soggetti appartenenti alle cd. “fasce deboli” e indebiti prelievi per un totale di diciannove episodi perpetrati nelle province di Lodi, Milano, Bergamo, Cremona, Pavia, Monza, Novara, Piacenza, Brescia.
L’indagine nasce a seguito del borseggio avvenuto a Lodi in data 27.04.2021 in un supermercato ai danni di una persona anziana con successivo prelievo indebito presso ATM di questo capoluogo.
L’attività di indagine ha avuto esito positivo attraverso la combinazione tra indagini classiche di polizia giudiziaria e l’ampio utilizzo di strumenti e metodologie tecniche quali banche dati, sistemi di video sorveglianza, lettori targhe, analisi del traffico telefonico attraverso i quali è stato possibile ricostruire diciannove eventi delittuosi, risalendo per ogni singolo episodio alle generalità dei responsabili e le singole responsabilità degli stessi.
Il sodalizio faceva denotare un preciso disegno criminale, consistente in una mirata scelta dei luoghi, principalmente supermercati o centri commerciali ed in una precisa individuazione delle proprie vittime per la maggior parte soggetti ultrasessantacinquenni appartenenti alle cd. “fasce deboli”, alle quali si approcciavano raggirandole in modo tale da poter sottrarre loro borse e portafogli.
Le vittime venivano individuate nella categoria anziani perché molto spesso conservano, unitamente alle carte di credito, anche il codice pin segnato in qualche foglietto, che spesso veniva facilmente reperito dai criminali, compiendo prelievi indebiti.
Gli stessi utilizzavano in modo alternato diversi veicoli, principalmente intestati a soggetti “prestanome”, al fine di sottrarsi con astuzia ai controlli da parte delle Forze dell’Ordine.
Gli accertamenti hanno evidenziato l’indole criminale degli indagati, tutti con precedenti per specifici reati contro il patrimonio della medesima specie di quelli già rilevati da questa Squadra Mobile, senza alcuna attività lavorativa ed irregolari sul territorio nazionale che senza porsi alcuno scrupolo coinvolgevano i propri figli minori nell’attività di commissione degli eventi criminosi.
Il sodalizio in tale arco temporale è riuscito a sottrarre alle vittime una somma notevole, pari ad oltre 12.000 euro.
L’esito dell’attività svolta sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Lodi è stata pienamente accolta dal Tribunale di questo capoluogo che ha emesso a carico delle due indagate altrettante misure di custodia cautelare in carcere e la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla p.g. nei confronti dell’uomo.
Si rappresenta infine che gli elementi di prova a carico delle persone individuate da quest’Ufficio, quali presunti responsabili dei furti in argomento, sono stati acquisiti nella fase delle indagini preliminari e dunque dovranno essere successivamente vagliati dal Giudice per il definitivo accertamento di responsabilità, essendo la colpevolezza delle medesime persone allo stato solo presunta, in ossequio con quanto imposto dalla c.d. presunzione di innocenza.