L’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Lodi, congiuntamente a personale della Polizia Locale di Lodi, ha proceduto all’arresto di un soggetto italiano, residente in provincia di Lodi, per la violazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di dimora nel comune di residenza.
Il soggetto è stato fermato in questa Piazza Castello congiuntamente ad un altro cittadino italiano, anch’egli noto alle forze dell’ordine, mentre stavano passeggiando.
Dalle successive indagini esperite, si è constatato che poco prima i due malfattori, spacciandosi per operatori di una ditta di traslochi e poi per Carabinieri, avevano tentato di compiere un furto in abitazione.
Infatti mentre il primo si è appostato sotto casa della vittima, che assieme alla ditta di traslochi stava provvedendo a traslocare in altra abitazione, il secondo si è camuffato tra i dipendenti della ditta, dichiarando alla proprietaria di essere un addetto ai traslochi, e si è introdotto proprio nell’abitazione della persona offesa.
La stessa, insospettitasi dal comportamento dell’uomo, ha chiesto agli altri traslocatori se fosse un loro collega, ed alla risposta negativa di questi, il malfattore ha dichiarato di essere un Carabiniere che doveva controllare i permessi per il trasloco.
Mentre la vittima allertava le forze dell’ordine, tutti e due i soggetti si sono dati a repentina fuga, venendo successivamente individuati in Piazza Castello dalla Volante e dalla pattuglia della Polizia Locale, grazie all’accurata descrizione resa dai testimoni.
L’immediata attività investigativa ha permesso di acclarare la responsabilità dei due soggetti, che venivano entrambi denunciati per il tentato furto in abitazione e la sostituzione di persona.
Uno dei due è stato munito di foglio di via obbligatorio dal Comune di Lodi, mentre l’altro è stato altresì tratto in arresto per la violazione della sorveglianza speciale e posto agli arresti domiciliari, in attesa di giudizio direttissimo.
Convalidato l’arresto, il soggetto ha patteggiato una condanna a 10 mesi di reclusione, con applicazione dell’ulteriore misura cautelare dell’obbligo di firma.
Sono in corso ulteriori indagini a cura della locale Squadra Mobile per verificare l’eventuale coinvolgimento dei soggetti in altri e simili reati avvenuti a Lodi ed in Provincia.