Arrestato per detenzione di stupefacente ai fini di spaccio.
Un altro duro colpo al fenomeno dello spaccio di cocaina, in particolare nella nostra città e nell'Isola d'Elba, è stato inferto nel pomeriggio di lunedì 12 settembre scorso dagli agenti della Squadra Anticrimine del Commissariato di Piombino.
Erano da poco passate le 15,00 quando una pattuglia in perlustrazione della Squadra Anticrimine, notava un'auto, per la precisione un SUV Touareg della VW, avvicinarsi alla città. Qualcosa insospettiva gli agenti che, seguita l'autovettura per poche centinaia di metri, decidevano quindi di fermarla e controllarla.
Emergeva alla immediata attenzione degli agenti che alla guida dell'autovettura si trovava una persona già da loro conosciuta per il fatto che tra le proprie frequentazioni annoverava quelle con persone precedentemente tratte in arresto dalla suddetta Squadra, nonché dal fatto che ultimamente si distingueva in città per l'alto tenore di vita condotto a fronte di uno stipendio lordo che gli derivava dall'attività di lavoro dipendente svolta di circa 35.000 mila euro lordi.
Conseguentemente il controllo e l'ispezione del veicolo erano minuziosi ed infatti gli agenti del Commissariato rinvenivano un pacchetto di sigarette riposto all'interno del cruscotto. Questo piccolo pacchetto, dall'aria apparentemente innocua in realtà incuriosiva per il suo peso superiore al normale. I poliziotti vi trovavano all'interno un involucro, ben confezionato, contenente 55 grammi di sostanza bianca, subito rivelatasi come cocaina. Inoltre venivano rinvenute numerose ricevute di ristoranti e hotel di Roma risalenti a soggiorni in quella città a dimostrazione del fatto che si trattava di un soggetto con notevole disponibilità di denaro.
Il conducente, un quarantenne piombinese di origine campana, si dimostrava sin dalle prime fasi del controllo abbastanza teso e nervoso, in modo tale da indurre ad approfondirlo e quindi estenderlo anche alla sua abitazione in Piombino, nonché alla sede di lavoro presso l'Isola d'Elba; in tale ultimo luogo, infatti, i colleghi del Commissariato di Polizia di Portoferraio rinvenivano una bilancina di precisione ed altro materiale che rendeva inequivoca la destinazione della cocaina poco prima trovata nella disponibilità del piombinese cioè lo spaccio e la sua cessione ad altri acquirenti o consumatori.
L'arrestato veniva tradotto nella stessa tarda serata, dopo lo svolgimento di tutti i necessari accertamenti e formalità, presso il carcere di Livorno e quindi il giorno successivo era sottoposto a processo per direttissima per la convalida dell'arresto che avveniva da parte del GIP livornese.
