La Questura di Livorno, sulla base delle immagini del sistema del locale di Via Cairoli , individua ed arresta un cittadino tunisino di 22 anni, per una rapina e per il furto con spaccata ai danni del bar “Carolina Cafè”
La Questura di Livorno, sulla base delle immagini estratte dal sistema di videosorveglianza del locale di Via Cairoli , individua ed arresta un cittadino tunisino ben noto agli uffici di polizia, di 22 anni, per una rapina compiuta nella giornata di ieri e per il furto con spaccata commesso il 12 ottobre ai danni del bar "Carolina Cafè"di Via Cairoli. Le immagini ritraevano un giovane indossante una felpa con cappuccio che, dopo aver infranto la vetrina del bar, s'era introdotto all'interno e aveva asportato il contante dall'interno della cassa. Ma la Polizia aveva avuto l'intuizione che il malvivente potesse essere quel Jebaet, ben conosciuto per i suoi traffici di droga, che molte volte era stato fermato e indagato. Nel pomeriggio di ieri, il tunisino viene rintracciato e condotto in ufficio. L'uomo indossa ancora la felpa che probabilmente ha utilizzato nel colpo al Carolina Cafè. Ma sono tanti i particolari che convincono gli agenti tra le quali le stesse fattezze del viso. Di profilo, confrontando le foto estratte dalle immagini delle telecamere, non c'è più alcun dubbio. Il giovane straniero è l'autore della spaccata e del furto ai danni del locale di Via Cairoli. L'uomo viene trovato in possesso di due cellulari che dichiara di sua proprietà. Hanno entrambi la scheda sim bloccata. Uno dei due ha in memoria due numeri di cellulare: uno si riferisce a una scuola di lingue estere di Livorno. Proprio il giorno prima un uomo ha denunciato la rapina di due cellulari ad opera di un magrebino di cui ha fornito solo la descrizione fisica. Il fatto è avvenuto la notte tra il 22 e il 23 ottobre, sotto i portici di Piazza Grande. La vittima, M.C., di Cagliari ma da tempo residente in città, è stato aggredito, preso per il collo e picchiato da un nord africano che ha preteso i suoi due telefonini. Il nordafricano, probabilmente per intimorirlo, gli ha urlato che quei telefoni gli servivano per recuperare "mezzo chilo di roba". La vittima, stordita e spaventata, alla fine ha dovuto cedergli entrambi i cellulari. Gli agenti quindi approfondiscono: sembra che i telefoni siano proprio quelli. M.C. che viene quindi convocato urgentemente in ufficio. Lo stesso riconosce i due apparecchi. Poi gli vengono mostrate alcune foto di pregiudicati e lui riconosce senza ombra di dubbio anche l'autore della rapina: è proprio lui. Scatta a questo punto il fermo di polizia giudiziaria del tunisino per la rapina in danno di M.C. e la denuncia per il furto al Carolina Café; l'uomo viene condotto in carcere a disposizione dell'A.G. Il compito della polizia non è finito, l'uomo è infatti sospettato di altri assalti predatori compiuti in città negli ultimi tempi per i quali la polizia sta proseguendo nelle indagini.-INDIVIDUATO E ARRESTATO AUTORE DEL FURTO AL CAROLINA CAFE'
26/10/2015