i due sono accusati di estorsione,rapina,lesioni,danneggiamento il tutto aggravato dalla premiditazione
Personale del Commissariato P.S. di Cecina in data 31 luglio 2015 arrestava due cittadini di nazionalità marocchina residenti in Cecina e Riparbella a seguito di Ordinanza di Custodia Cautelare emessa dal G.I.P. di Livorno. I due, Z.M. di anni 25 res. a Riparbella ma domiciliato in Vada e F. O. di anni 19 residente a Cecina sono accusati di estorsione, rapina,lesioni e danneggiamento il tutto aggravato dalla premeditazione e dopo la verbalizzazione sono stati posti agli arresti domiciliari nelle proprie abitazioni.I fatti per cui la Polizia di Stato ha proceduto risalgono ai primi giorni del mese di Luglio in quanto un altro marocchino di anni 19 dopo aver ottenuto regolare licenza di venditore ambulante ha iniziato ad esercitare il proprio lavoro sulle spiagge di Marina di Bibbona.
Al giovane , i due arrestati che praticamente come accertato in seguito esercitavano una sorta di predominio sulla zona, prima gli intimavano di andarsene poi gli tagliavano i pneumatici all'autovettura fino ad arrivare ad un vero proprio pestaggio che coinvolgeva anche la sorellina di anni 16 che oltre ad essere anche lei picchiata con conseguente svenimento veniva anche minacciata che se non se ne fossero andati l'avrebbero stuprata e che costringeva entrambi a recarsi al Pronto Soccorso di Cecina dove il ragazzo, per le botte subite, veniva trattenuto in osservazione x 24 ore poi dimesso con sette giorni di prognosi mentre la sorellina veniva refertata con gg. 2 di prognosi.
Nel frattempo, sempre al pronto soccorso si recava anche la madre dell'aggredito ma di li a poco sopraggiungevano anche i due aggressori che rinnovavano le minacce sia di violentargli la figlia che di uccidere l'altra di anni 8 se suo figlio non avesse smesso di vendere sulla spiaggia da loro controllata Emergeva dalle indagini una desolante realtà dove alcuni venditori ambulanti, sulle spiagge di Marina di Bibbona e Cecina, esercitano un vero e proprio raket imponendo agli altri le zone di vendita facendosi forti del fatto che molti di loro sono clandestini e pertanto per paura non si rivolgono alle forze dell'ordine. Stavolta però finalmente uno di questo si è deciso a denunciare i soprusi e le successive indagini portavano prima al deferimento all'A.G. dei due e poi al successivo loro arresto. Un ulteriore segnale che è stato dato contro l'illegalità diffusa anche dopo i recenti controlli coordinati da quest'Ufficio e messi in essere con le altre forze dell'ordine per il contrasto all'abusivismo.