Questura di Livorno

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ARRESTATO PER TENTATO OMICIDIO

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Aggredisce una coppia in moto con in mano un coltello ed un sasso.

Nella mattinata di ieri 2 giugno 2015, intorno alle ore 11, le volanti della Questura di Livorno venivano inviate in Via Quaglierini per la segnalazione di una persona armata di coltello che minacciava gli automobilisti. Un poliziotto in forza alla Polfer di Pisa, libero dal servizio, riferiva che alle ore 10.45 transitando in via Quaglierini direzione Tirrenia, notava una coppia a bordo di una moto YAMAHA XT che veniva aggredita da un uomo appiedato con in mano un coltello ed una pietra, entrambi di grosse dimensioni. L'agente notava l'uomo, poi identificato per F. F. nel 1978 in Germania, in Italia s.f.d., sul lato sinistro della carreggiata, rivolto verso i motocicli e le auto in transito in attesa di un possibile bersaglio. Al sopraggiungere di una moto, con a bordo una coppia, l'uomo lanciava la pietra sul torace del guidatore il quale a causa del colpo subito arrestava la marcia del mezzo. La ragazza scendeva dalla moto su richiesta del compagno per potersi mettere in salvo, ma il F. la inseguiva sferrando con il coltello alcuni fendenti con movimento circolare diretti all'altezza dell'addome e in particolare sul lato destro all'altezza del fegato, con l'intento di colpire uno o più organi vitali. La ragazza riusciva a schivarli, anche se la lama le passava a pochi centimetri dal corpo e riusciva a fuggire in direzione del ponte mobile di via Quaglierini, nel frattempo anche il ragazzo approfittando della momentanea distrazione dell'uomo correva in direzione del ponte. L'agente della Polfer di Pisa, notando quanto stava accadendo interveniva prontamente con la propria autovettura cercando di neutralizzare o comunque di distrarre dal suo proposito l'uomo; infatti, il F. si concentrava su di lui , inseguendolo con in mano una pietra, (blocco di cemento armato della lunghezza di circa 24 cm per un peso di alcuni chili) ed impugnando nell'altra mano il coltello della lunghezza complessiva di 32 cm di cui 20 cm di lama. L'uomo comunque riusciva a colpire con la pietra il montante anteriore lato passeggero, al momento occupato dalla compagna dell'agente. Mentre quest'ultimo si allontanava in direzione della coppia, il F. rimaneva nei pressi della moto dei due, dove tagliava sia il tubo della benzina che quello dell'aria. Fatti salire i due motociclisti sulla propria vettura, l'agente contemporaneamente teneva visivamente sottocontrollo il F. che nel frattempo aveva recuperato la pietra e si era riposizionato sul lato destro della carreggiata cercando di colpire uno scooter di passaggio senza successo. Vedendo che lo straniero non desisteva dall'intento di minacciare e procurare danni all'indirizzo delle persone e dei mezzi in transito, il poliziotto faceva retromarcia avvicinandosi al F. cercando così di attirare l'attenzione su se stesso e sulla propria vettura; infatti, per ben tre volte il F. inseguiva la vettura del poliziotto brandendo il coltello e impugnando la pietra. Nel frattempo, però, sopraggiungevano due biciclette; l'agente quindi urlava al loro indirizzo di fuggire e visto che i due, nell'immediatezza non comprendevano il motivo, intimava loro di girarsi per rendersi conto che erano inseguiti dal F. che impugnava ancora il coltello e la pietra di grosse dimensioni. I due ciclisti, una volta resisi conto, iniziavano a pedalare velocemente per allontanarsi dal pericolo e si fermavano più avanti dove attendevano l'arrivo delle forze dell'ordine nel frattempo contattate sia dall'agente libero dal servizio che da altri automobilisti di passaggio. L'uomo, al suono delle sirene delle pattuglie si nascondeva all'interno di un rimorchio chiuso, distante una decina di metri dal luogo dell'intervento, cercando cosi di eludere il controllo delle volanti. Quando gli operatori lo rintracciavano all'interno del rimorchio, questi era in piedi ed ancora impugnava il coltello nella mano destra e la pietra nella mano sinistra. Gli operatori di polizia intervenuti gli intimavano di gettare il coltello, ma il F. non collaborava e solo con l'ausilio di altri colleghi riuscivano ad immobilizzare l'uomo. Il F. veniva tratto in arresto per il reato di TENTATO OMICIDIO, DANNEGGIAMENTO AGGRAVATO, RESISTENZA A P.U. E PORTO DI ARMI E OGGETTI ATTI AD OFFENDERE. Del fatto veniva data notizia al PM di turno, la quale confermava l'arresto e disponeva l'associazione presso la locale Casa Circondariale, a disposizione della locale A.G. per il rito di convalida.
03/06/2015

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