Arrestati due cittadini marocchini dalla Polizia di Frontiera Marittima per favoreggiamento dell'immigrazione: erano appena sbarcati dalla motonave Ikarus e nascondevano nel furgone un clandestino di 20
La Polizia di Stato ,nello specifico il personale dell'Ufficio Polizia Frontiera Marittima di Livorno, coordinata dal sostituto commissario Ilario SARTORI, ha effettuato in collaborazione con i militari della Guardia di Finanza, un' intervento all'interno di questo porto, che ha portato all'arresto di due cittadini marocchini,occupanti un furgone che veniva contestualmente sequestrato,mentre un altro cittadino clandestino, sedicente, veniva respinto ed affidato al Comando Nave per il suo immediato rientro in Marocco. Giovedì 7 maggio 2015 sera, all'arrivo della nave "IKARUS PALACE", proveniente dal Porto di Tangeri (Marocco), dopo alcuni giorni di navigazione, la scorsa settimana è stato attuato il consueto servizio di controllo della linea di frontiera, per la verifica dei documenti e dei visti necessari per l'ingresso nel territorio nazionale dei cittadini extracomunitari che, in grande numero, arrivano con auto e furgoni al seguito. I controlli vengono svolti con l'ausilio delle più recenti dotazioni tecnologiche ed informatiche fornite dalla Direzione Centrale dell'Immigrazione, Servizio Polizia delle Frontiere, che, collegati alle banche dati di area Schengen, consentono, in tempo reale, di avere la situazione aggiornata sull'ammissibilità delle persone in ambito europeo. Durante l'ultimo sbarco, il personale della Polizia di Stato ha consentito di individuare un furgone con a bordo due cittadini marocchini, regolarmente soggiornanti in Italia, in provincia di Salerno, che tornavano dopo un viaggio nel Paese di nascita. Controllando nell'abitacolo, veniva notato che sotto i sedili, lato guida e lato passeggero, era stato creato, con delle tavole di compensato e della moquette, un vero e proprio "vano", di dimensioni particolarmente ridotte, completamente chiuso. Lungo i lati del furgone, in corrispondenza di detto vano, erano stati aperti dei fori che, evidentemente, dovevano servire a favorire il ricambio d'aria. Il predetto "vano" veniva aperto e ne veniva, così, scoperta la presenza di un terzo cittadino marocchino, completamente rannicchiato ed incastrato sotto i sedili, privo di documenti, il quale tentava di fare ingresso nel territorio nazionale eludendo i controlli della polizia di frontiera. Lo stesso, interrogato sulla sua presenza dentro il furgone, forniva una versione palesemente inverosimile, contrastante con le oggettive risultanze degli accertamenti svolti dal personale operante. Soprattutto, appariva impossibile che fosse nel vano dal giorno della partenza da Tangeri, mentre appariva altamente probabile che fosse stato inserito al suo interno solo poco prima dell'arrivo della nave nel porto di Livorno. Nel furgone veniva, altresì, rinvenuto un permesso di soggiorno apparentemente compilato con generalità di una persona residente a Brescia ma risultata inesistente, alla quale la Questura di Brescia non ha mai rilasciato un tal genere di documento, per il cui possesso il proprietario del furgone veniva ulteriormente deferito all'Autorità Giudiziaria. L'Arresto é stato convalidato l'arresto, disponendo nei confronti di entrambi la misura cautelare dell'obbligo di dimora nella provincia di residenza, in attesa del processo per l'episodio in questione.Si nascondeva sotto un sedile di un furgone per entrare in Italia
11/05/2015