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Lite tra i banchi del mercato di via Buontalenti

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violenta lite nel pomeriggio di ieri 12 febbraio 2015 tra due cittadini pakistani per motivi commerciali. Uno di loro aveva un rintraccio per notifica provvedimento

Nel tardo pomeriggio di ieri 12 febbraio 2015 , personale della Polizia di Stato interveniva in via Buontalenti per una segnalazione di una lite accesa tra due commercianti delle bancarelle lì ubicate. Sul posto gli operatori prendevamo contatto con una delle parti coinvolte un cittadino Pakistano del 1971, residente a Livorno, il quale riferiva che intorno alle 17.00 circa si avvicinava alla sua bancarella il venditore di un banco da lui conosciuto in quanto suo connazionale unitamente ad altre quattro/cinque persone i quali iniziavano ad insultarlo ed offenderlo. Il richiedente per tutta risposta li invitata ad andare via, invece loro iniziavano a colpirlo al corpo con calci e pugni tanto da farlo cadere per terra urtando i banchi espositori della sua bancarella rompendoli per poi proseguire a colpirlo con le gambe degli espositori rotti. Il pronto intervento di una pattuglia della polizia municipale faceva sì che gli aggressori si allontanassero. Gli operatori di Polizia al momento del loro arrivo nei pressi del banco notavano che a terra vi erano diversi articoli di bigiotteria sparsi sul manto stradale e la presenza sul posto di numerosi passanti e altri commercianti, che, attirati dalla circostanza creatasi poco prima del loro arrivo, riferivano che non erano in grado di fornire informazioni utili su come si erano svolti realmente i fatti. L'altra parte coinvolta nella lite sentita negava qualsiasi addebito e anzi forniva una versione completamente contrastante con quella del richiedente negando qualsiasi addebito e accusando la controparte di averlo percosso unitamente ad altri connazionali. Infatti riferiva di aver avuto problemi con altri soggetti pakistani per ragioni di concorrenza e questo pomeriggio un esercente di una bancarella vicina a quella di suo fratello si era avvicinato a lui iniziando ad insultarlo. Dal controllo dei documenti delle parti coinvolte nella lite emergeva che a carico del richiedente vi era un rintraccio per notifica dell'esecuzione dell'ordinanza di applicazione della misura degli arresti domiciliari emesso in data 29/01/2015 dal GIP di Livorno e pertanto, dopo la notifica del provvedimento, lo stesso veniva tratto in arresto ed accompagnato presso la propria abitazione come disposto dall'ordinanza medesima.
13/02/2015

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