in tre si erano introdotti all'interno di una fabbrica di Livorno e stavano cercando di portare via circa 120 mt di cavi di rame.
Il piano di potenziamento del controllo del territorio, disposto dal Questore di Livorno, Marcello CARDONA,orientato per progetti ed obiettivi,
continua a dare risultati. Infatti, alle ore 03 circa di stanotte due volanti della Polizia di stato mentre effettuavano dei controlli in zona
Picchianti ai capannoni presenti in zona ed oggetto di numerosi furti di rame traevano in arresto P.M. nato in Romania il 01.08.87.
Durante un controllo del perimetro di una fabbrica ubicata in via F. Filzi angolo via Firenze, le volanti, nel buio e nel silenzio della notte,
udivano provenire dall'interno del capannone principale, che avrebbe dovuto essere deserto vista l'ora, dei rumori. Quei rumori inconfondibili di
persone intente al taglio di cavi industriali spingevano gli operatori, certi della presenza di persone non autorizzate all'interno, ad effettuare
un servizio di appostamento in attesa del momento propizio per sorprendere gli autori in flagranza di furto.
Nel buio e celandosi dietro alcune macchine operatrici gli operatori scorgevano tre uomini intenti al "lavoro" e mentre uno di questi, vestito
interamente di nero, utilizzando delle cesoie recideva del cavo passante dal canale di cablaggio ad un altezza di circa due metri, gli altri due,
vestiti uno con t-shirt blu pantaloncini e altro t-shirt grigio chiaro e pantaloncini, lo assistevano dal basso.
Dopo pochi minuti, gli operatori notavano gli stessi che, terminato il "lavoro", cercavano di guadagnare l'uscita dalla parte posteriore del
capannone e quindi appostandosi dietro alcuni silos li intercettavano mentre stavano trasportando tre rotoli di materiale elettrico verso il
piazzale esterno.
Alla vista degli operatori in divisa che intimavano loro di fermarsi, i soggetti gettavano a terra i rotoli di cavo industriale e reagivano
minacciandoli con due tubi metallici raccolti tra le masserizie presenti nell'area.
Gli agenti, per niente intimoriti dalla minaccia venivano colpiti con i tubi metallici che i rei scagliavano contro di loro, dandosi cosi alla fuga
cercando di sfruttare l'oscurità presente nella vasta area industriale.
Feriti, gli agenti si mettevano all'inseguimento dei tre uomini, che si protraeva per alcuni minuti all'interno del capannone, e si concludeva con
la cattura di uno dei tre ragazzi che nella circostanza veniva bloccato in un'area priva di sbocchi.
Gli operatori procedevano nella bonifica degli ambienti alla ricerca degli altri due che nel frattempo avevano proseguito la fuga, trovando un
varco nella parte opposta che affaccia su 30.000 metri di piazzali.
Il materiale trafugato e abbandonato, veniva quantificato in circa 120 mt di rame oltre ad una tronchese taglia metalli utilizzata per recidere i
cavi industriali in rame, un paio di guanti da lavoro e un sacco in nylon di colore nero.
Il soggetto responsabile, identificato come P.M. n.01.09.1987 Bucarest (ROM), di fatto domiciliato presso Stagno-Collesalvetti presso un
accampamento abusivo, veniva tratto in arresto per rapina impropria.