SCOPERTO ED ARRESTATO DALLA SQUADRA MOBILE aveva a carico un ordinanza di Custodia cautelare in Carcere emessa dalla Corte di Appello di ROMA poiché ritenuto responsabile del reato di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio.
Proseguono incessanti i controlli della città, mirati al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti a Livorno, predisposti dal
Questore di Livorno Dr. Marcello CARDONA. In particolare nella mattinata di ieri veniva effettuata, in questo centro cittadino, attività di
monitoraggio e controllo delle zone centro e nord di Livorno, che portava all'arresto da parte del personale della Squadra Mobile di un cittadino
extracomunitario colpito da Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere emessa dalla Corte D'Appello del Tribunale di Roma che si trovava in questo
centro cittadino sotto falso nome.
L'uomo che aveva stabilito la base per i suoi traffici illeciti insieme ad altri due connazionali all'interno di un fatiscente appartamento in
zona "GARIBALDI", fu arrestato una prima volta, nel mese di novembre, dalla squadra mobile per la detenzione, in concorso con gli altri due
connazionali di 136,50 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina di ottima qualità, sostanza che doveva ancora essere "tagliata" per
essere immessa sul mercato.
Il Tribunale di Livorno lo aveva condannato ad una pena detentiva di ANNI UNO e MESI 8, mentre i suoi connazionali venivano condannati
rispettivamente ad una pena detentiva di ANNI SEI e MESI 8 ed ad ANNI UNO e MESI 4.
Nei primi giorni di giugno di quest anno il WERTENI veniva scarcerato dal GIP del TRIBUNALE DI LIVORNO e sottoposto all'Obbligo di Presentazione
alla Polizia Giudiziaria.
Ma l'uomo sotto l'alias di WRTEIN aveva a carico un ordinanza di Custodia cautelare in Carcere emessa dalla Corte di Appello di ROMA poiché
ritenuto responsabile del reato di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio.
E così quando WRTENI alias WRTEIN - sicuro di aver eluso gli accertamenti della Polizia con il solo stratagemma dell'aver invertito le
lettere finali del proprio cognome, senza preoccuparsi dei riscontri effettuati dalla Polizia a livello Nazionale - si recava a sottoporsi
all'obbligo della presentazione giornaliera alla Polizia Giudiziaria ha trovato ad attenderlo gli uomini della Squadra Mobile che lo hanno
trasferito dopo i dovuti accertamenti in carcere alle "SUGHERE".