Aveva il divieto, con provvedimento del GIP, di avvicinare l’ex compagno
Nella mattina del 23 gennaio u.s., una pattuglia dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Livorno in seguito ad una segnalazione sulla linea emergenza 113 interveniva in via della Cinta Esterna.
Il richiedente, un uomo di 68 anni livornese, riferiva che poco prima si era presentata presso l'ufficio della ditta dove lavora l'ex compagna, nigeriana del 1972, con la quale aveva avuto una relazione di circa due anni che si introduceva nella stanza senza permesso e con fare arrogante pretendeva dei soldi.
La donna, dopo aver ricevuto ennesima risposta negativa alla richiesta di denaro e intuita l'intenzione dell'uomo di comporre il 113 per richiedere l'intervento di una pattuglia, si impossessava del telefono cellulare dell'uomo, lasciato sulla scrivania e si allontanava.
La donna veniva rintracciata poco distante ancora in possesso del cellulare asportato all'uomo.
Dall'immediato intervento di personale dipendente e dagli accertamenti effettuati è emerso che la donna, pochi giorni prima, a seguito di udienza di convalida dell'arresto per stalking era stata sottoposta con provvedimento del GIP al divieto di avvicinare l'uomo con la proibizione di avere con lo stesso qualsiasi tipo di contatto.
In ottemperanza a quanto disposto nella nuova legge di ottobre 2013 (c.d. femminicidio) la stessa dopo essere stata condotta presso questi Uffici ed arrestata per il reato di stalking, il P.M. di turno ne disponeva l'accompagnamento presso la casa circondariale di Pisa; inoltre veniva indagata in stato di liberta per il furto del telefonino.