A conclusione di lunghe e laboriose indagini sono state eseguite, nelle prime ore del 21 gennaio 2014, 29 ordinanze cautelari e 39 perquisizioni personale-domiciliare
A conclusione di lunghe e laboriose indagini, intraprese dalla Squadra Mobile di Livorno, a partire dal 2009 e sino al 2012, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Livorno, sul fenomeno dello spaccio di cocaina, marijuana ed eroina a Livorno, nelle prime ore del 21.01.14, oltre 200 uomini della Polizia di Stato (Squadra Mobile di Livorno e Commissariati di Piombino, Cecina, Rosignano e Portoferraio, e, su disposizione del Dipartimento di P.S. di Roma, pattuglie di rinforzo delle Questure di Firenze, Pisa, Prato e del Reparto Prevenzione Crimine Toscana, nonchè la collaborazione delle Squadre Mobili delle Questure di Frosinone, Perugia e Cremona), hanno dato esecuzione, a Livorno e provincia, a 29 ordinanze cautelari, emesse dal G.I.P. del Tribunale di Livorno a 39 decreti di perquisizione personale-domiciliare a carico degli stessi indagati, e di altri nei cui confronti si procede a piede libero.
In particolare sono stati arrestati e ristretti in carcere due albanesi; la medesima ordinanza è stata notificata in carcere, in quanto già detenuti, ad altre quattro persone (una tunisina e tre albanesi).
Su provvedimento del citato G.I.P. sono stati sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari, altre sei persone (cinque italiani ed uno albanese).
Inoltre sono stati sottoposti alla misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla p.g. 12 persone di cui 9 italiani, due tunisini ed uno albanese.
Non sono stati rintracciati, e sono attivamente ricercati a vario titolo in campo nazionale, altri 5 soggetti (tre albanesi, un tunisino ed uno italiano)
Tutti i soggetti colpiti da misure restrittive cautelari sono stati anche sottoposti a perquisizione personale e locale.
Nell'ambito dell'operazione antidroga sono state anche eseguite 12 ulteriori perquisizioni personali-domiciliari a carico di altrettanti indagati, nei cui confronti si procede a piede libero, per il reato di cui all'art. 73 del d.p.r. 309/90. in particolare: dieci perquisizioni a Livorno, una a Pisa ed una a Firenze.
Con i provvedimenti restrittivi sono stati contestati agli indagati, a vario titolo, i reati di: detenzione e spaccio, continuati, in concorso, di stupefacenti del tipo cocaina, eroina e marijuana, nonchè, numerosi specifici reati quali: sequestro di persona, rapina aggravata nonchè porto e detenzione, illegali, di armi comuni da fuoco. reati perpetrati in Livorno a partire dall'anno 2009 e sino al 2012.
Le indagini hanno dimostrato l'esistenza a Livorno di una continua attività criminale, da parte di albanesi, italiani e tunisini, dediti, in concorso tra loro, all'approvvigionamento (dalla colombia e dall'albania) ed al successivo smercio, a Livorno e provincia (Rosignano), di cospicui quantitativi di eroina, cocaina e marijuana, da un minimo di 500 grammi a svariati chili (l'approvvigionamento).
A conferma del grave quadro probatorio emergente dalle intercettazioni, nel corso delle indagini, la Squadra Mobile di Livorno ha effettuato nr. 7 arresti in flagranza di reato, nei confronti di soggetti sorpresi in possesso di stupefacente (cocaina, eroina e marijuana) e di 2 armi da sparo, di cui una provente di furto e l'altra clandestina, con il complessivo sequestro: di gr. 633 di cocaina; kg. 1,9 di eroina e gr. 980 di marijuana.
Nel corso dell'operazione la locale Divisione Anticrimine dava esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di un appartamento, tipo villetta a schiera, sito in Castell'Anselmo, frazione di Collesalvetti (LI) per manifesta sproporzione del valore dell'immobile rispetto al reddito dichiarato ai fini delle imposte (immobile acquistato nel gennaio 2002, per euro 67.650, quando lo stesso era privo di redditi leciti).
Dopo gli adempimenti di rito, gli arrestati sono stati distribuiti nelle case circondariali di Prato e Firenze.
La perquisizione domiciliare a carico di uno destinatario della misura dell'obbligo di presentazione alla p.g. consentiva il rinvenimento di gr.16 di cocaina e gr. 3,2 di hashish. Lo stesso veniva, pertanto, tratto in arresto in flagranza di reato e ristretto presso il carcere di Livorno.