Non si rassegnava alla fine della convivenza con livornese di 68 anni.
Nella serata di domenica, personale della Squadra Volante della Questura interveniva in via Marchi, in quanto su utenza 113 veniva segnalata una persona che stava creando disagio all'interno del condominio.
Sul posto, al piano terreno del condominio, gli operatori trovavano una donna che stava prendendo a calci e pugni la porta di un'abitazione.
Il personale intervenuto provvedeva a bloccare immediatamente la donna che risultava in evidente stato di agitazione molto probabilmente dovuto all'assunzione di alcool.
La donna, identificata per cittadina nigeriana del '72 sprovvista di documenti al seguito ma conosciuto al personale intervenuto, risultava agitata anche contro gli operatori stessi che per la sua incolumità e sicurezza si vedevano costretti ad usare le manette di sicurezza.
Interpellato il richiedente, livornese di anni 68, riferiva di essere l'ex convivente della straniera e di aver richiesto nuovamente l'intervento della polizia in quanto stanco della situazione che la donna lo costringe a subire, palesando una profonda preoccupazione per la sua condizione e di aver seriamente paura del suo comportamento sempre più aggressivo.
Riferiva inoltre alla pattuglia di aver presentato numerose denunce nelle quali veniva riferiva dei comportamenti della donna che sfociavano in veri e propri atti persecutori. L'uomo raccontava agli agenti intervenuti che proprio domenica sera mentre si trovava nella sua abitazione a riposare, udiva dei forti colpi alla finestra e sentiva delle urla che riconosceva come quelle dell'ex convivente che inveiva contro di lui e con insistenza pretendeva di entrare in casa. L'uomo provava a calmarla e la esortava a smettere con quel comportamento, ma la donna per tutta risposta si portava davanti alla porta dell'abitazione iniziando a colpirla furiosamente con calci e pugni, costringendo l'uomo a richiedere l'intervento delle forze dell'ordine.
La donna nigeriana veniva pertanto accompagnata in caserma dove veniva arrestata per il reato di Stalking e condotta presso la propria abitazione agli arresti domiciliari in attesa del processo per direttissima.