Un terzo complice è riuscito a scappare, mentre la refurtiva, del valore di circa 50000 euro, è stata interamente recuperata.
Nelle prime ore del 5 maggio u.s. un cittadino filippino segnalava al 113 strani rumori provenire dal bar tabacchi Caffè GRANDE, sito in via Grande.
Le Volanti raggiungevano la zona senza farsi notare in modo da bloccare tutte le possibili vie di fuga, rendendosi subito conto che si trattava di un furto ancora in atto all'interno del bar tabacchi.
In particolare avevano modo di notare che un uomo stava caricando a bordo di un veicolo in sosta all'angolo delle buste cariche di roba, e, proprio in tale frangente veniva bloccato dagli operatori che nel frattempo lo avevano raggiunto, riuscendo a bloccarlo qualche metro più avanti in sicurezza.
Nel contempo riusciva a scappare un complice, fuggendo a piedi, mentre un terzo uomo veniva bloccato all'interno del bar, proprio nei pressi della vetrina antisfondamento infranta con un tubo di ferro ritrovato nelle vicinanze e sequestrato.
Il complice oltretutto, al fine di guadagnarsi la fuga, non ha esitato a minacciare e colpire gli operatori che lo stavano bloccando con non poche difficoltà, tanto che due poliziotti hanno riportato lesioni, giudicate guaribili in sette giorni ciascuno. Subito dopo si procedeva alla perquisizione dell'autovettura Peugeot a loro in uso a bordo della quale veniva rinvenuta buona parte della refurtiva, raccolta in diverse buste di plastica: si tratta di numerosi pacchi di gratta e vinci, confezioni di sigarette e tantissime ricariche telefoniche , per una valore approssimativo di circa 50000 euro.
Sul posto si recava il titolare del bar, al quale in sede di denuncia veniva restituita tutta la merce prelevata e personale della Polizia Scientifica per i rilievi.
Su disposizione del PM di turno i due, arrestati per rapina in concorso con un terzo complice rimasto ignoto, sono stati condotti in carcere e l'auto, intestata ad un campano residente a Livorno, è stata sottoposta a sequestro.
Sono in corso accertamenti per risalire all'identità del complice fuggito all'arresto.