Donna livornese è stata denunciata per simulazione di reato e tentata truffa.
IN DATA 30/01/2013, UNA DONNA LIVORNESE CLASSE '69, PRESENTAVA, PRESSO LA QUESTURA DI LIVORNO, DENUNCIA-QUERELA CONTRO IGNOTI, PER IL REATO DI PATITA RAPINA . IN PARTICOLARE LA DONNA DENUNCIAVA CHE, IN DATA 29/01/2013, ALLE ORE 19:25 CIRCA, MENTRE SI TROVAVA IN VIA ZOLA-ANGOLO VIA BANDI, NEI PRESSI DEL TABACCAIO IVI UBICATO, SAREBBE STATA AGGREDITA DA DUE CITTADINI EXTRACOMUNITARI, UNO DEI QUALI VEROSIMILMENTE MINORENNE, CHE SI TROVAVANO A BORDO DI UN CICLOMOTORE APRILIA SCARABEO, DI COLORE ROSSO. I DUE RAPINATORI, A DIRE DELLA STESSA, DAPPRIMA L'AVREBBERO FATTA CADERE A TERRA, STRATTONANDOLA PER LA BORSA CHE PORTAVA A TRACOLLA, PER POI TRASCINARLA A TERRA, PER CIRCA VENTI METRI. INFINE, DATA LA STRENUA DIFESA DELLA VITTIMA, CHE NON LASCIAVA LA BORSA, L'AVREBBERO PRESA A CALCI, FINO AD IMPOSSESSARSI DELLA BORSA. QUESTA SQUADRA MOBILE INIZIAVA SUBITO LE INDAGINI, MA L'ESPOSIZIONE DEI FATTI, RESA DALLA DENUNCIANTE, DESTAVA DA SUBITO SOSPETTO, IN QUANTO PRESENTAVA ALCUNE INCONGRUENZE. IN PARTICOLARE DESTAVA SOSPETTO IL FATTO CHE LA DONNA FOSSE STATA, A SUO DIRE, AGGREDITA E TRASCINATA A TERRA DAGLI IGNOTI RAPINATORI, PER CIRCA VENTI METRI ( UNO DEI RAPINATORI, PER VINCERE LA SUA RESISTENZA, L'AVREBBE SUCCESSIVAMENTE COLPITA A CALCI), ED IL TUTTO SAREBBE AVVENUTO ALLA PRESENZA DI TESTIMONI CHE, DA SUBITO, SECONDO LA NARRAZIONE DI G.V., SAREBBERO CORSI IN AIUTO DELLA DONNA, MA NESSUNO DI TALI SOGGETTI SI ERA, PERO', PREOCCUPATO DI ALLERTARE LE FORZE DELL'ORDINE, CHIAMANDO UN QUALCHE NUMERO D'EMERGENZA. SUCCESSIVAMENTE VENIVA ACCERTATO CHE, CONTRARIAMENTE A QUANTO DICHIARATO DALLA DONNA IN SEDE DI DENUNCIA-QUERELA, LA STESSA, SUCCESSIVAMENTE AI FATTI, NON SI ERA RECATA PRESSO IL LOCALE NOSOCOMIO, PER SOTTOPORSI ALLE CURE DEL CASO. INFATTI IL SUO ULTIMO ACCESSO AL PRONTO SOCCORSO RISALIVA A VARI ANNI OR SONO. SI ACCERTAVA, ANCORA, CHE IL NUMERO DI UTENZA CELLULARE, INDICATO DALLA VITTIMA, IN SEDE DI DENUNCIA-QUERELA, COME NUMERO TELEFONICO ABBINATO AD UN SUO CELLULARE NOKIA, ASPORTATOLE DURANTE LA RAPINA, RISULTAVA INESISTENTE, E MAI ABBINATO AD ALCUNA SIM CARD DI ALCUN GESTORE DI TELEFONIA MOBILE NAZIONALE. LA DONNA VENIVA, QUINDI, CONVOCATA PRESSO GLI UFFICI DELLA SQUADRA MOBILE, E LE VENIVANO CONTESTA TUTTE LE INCONGRUENZE. LA DONNA CROLLAVA ED AMMETTEVA DI ESSERSI INVENTATA TUTTO, PER LA NECESSITA' DI DENARO. ESSENDO, INFATTI , ASSICURATA CON LA PROPRIA BANCA CONTRO LE RAPINE, AVEVA ARCHITETTATO TUTTO PER FARE LA DENUNCIA E POI CHIEDERE IL RISARCIMENTO". PERTANTO LA DONNA VENIVA DEFERITA, IN STATO DI LIBERTA', ALLA LOCALE PROCURA DELLA REPUBBLICA, PER I REATI DI SIMULAZIONE DI REATO E TENTATA TRUFFA CONTINUATA.Denunciata per simulazione di reato.
29/04/2013