Rintracciato grazie al pedinamento della fidanzata.
Si è conclusa con l'arresto di un macedone, un'articolata indagine condotta dal personale del commissariato di P.S. di Piombino iniziata nell'ottobre 2012.
Con l'arresto si è sicuramente contribuito a porre un freno allo spaccio di sostanze stupefacenti in quel territorio.
L'indagine aveva condotto gli investigatori ad identificare i soggetti che, ormai da diverso tempo, avevano imbastito una florida attività di spaccio nei comuni di Cecina - Donoratico - San Vincenzo - Piombino e Venturina.
Ben presto era emerso che al vertice della strutturata rete di spaccio e/o come uno dei maggiori esponenti, si poneva il macedone, di professione tagliaboschi, abitante a Castagneto Carcucci, che grazie alle conoscenze maturate negli anni, sia personalmente che tramite accreditati puscher, riusciva a smerciare a giovani acquirenti residenti nei predetti comuni, ingenti quantitativi di Hashish (non meno di 500 grammi settimanali) e di Cocaina (non meno di grammi 100 settimanali).
Nel corso dell'attività info-investigativa, principalmente orientata verso tale soggetto, erano state arrestate, nella seconda parte del 2012, anche altre quattro persone e deferite all'autorità giudiziaria altre due.
La mole di lavoro svolto, con l'acquisizione di consistenti e corposi elementi di fatto, nonchè con vere e proprie prove a carico dello stesso, ingeneravano negli investigatori la convinzione che fosse giunto il momento di procedere all'arresto dello stesso. In attesa delle disposizioni dell'A. G., però, il predetto era fuggito da Riotorto facendo perdere le sue tracce.
Il personale del Commissariato hanno deciso di operare il classico pedinamento dei suoi affetti. Grazie a ciò, la fidanzata del macedone abitante a Cecina, portava all'individuazione del nascondiglio, consistente in un'abitazione fuori provincia precisamente ubicata in Gavorrano -fraz. Caldana.
Certi oramai della presenza del macedone, gli uomini della Squadra Anticrimine del Commissariato di Piombino, alle prime ore dell'alba della settimana scorsa, si presentavano nel rifugio del ricercato, non appena certi della sua presenza, facevano irruzione nell'immobile traendolo in arresto in ottemperanza all'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Livorno.
Lo straniero, visibilmente sorpreso dall'essere stato rintracciato, non opponeva resistenza all'arresto ed al successivo trasferimento presso la Casa Circondariale di Grosseto ove è tuttora a disposizione degli inquirenti.
L'attività svolta in questi mesi ha permesso di rinvenire e sequestrare considerevoli quantitativi sia di cocaina sia di hascisc, oltre ai classici strumenti utili alla composizione delle dosi di stupefacente (bilancino, taglierino, cellophane, etc.).