Conosciuta in una chat, l’uomo era riuscito a convincerla ad incontrarlo
Dopo lunghe e laboriose indagini condotte dalla Squadra Anticrimine del Commissariato di Piombino, il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Livorno ha condannato un uomo di 40 anni, torinese ma residente a Cecina, alla pena di 4 anni di reclusione, ritenuto responsabile di sostituzione di persona e violenza sessuale continuata nei confronti di una ragazza disabile, nonchè di minaccia e molestie nei confronti di un'amica della stessa.
L'attività investigativa avviata a seguito di notizie acquisite da personale della Squadra di Polizia Giudiziaria relative ad un giovane che aveva convinto una ragazza disabile ad avere rapporti sessuali con lui in Piombino. La gravità della notizia imponeva agli agenti del Commissariato di Piombino di acquisire urgentemente ulteriori elementi circostanziati per accertare i fatti, considerato anche il particolare stato fisico della vittima del reato.
Gli investigatori, pertanto, iniziavano delicate indagini assumendo informazioni anche da persone che frequentavano la ragazza al fine di verificare quanto accaduto.
Dai primi accertamenti, si accertava che la ragazza aveva confidato ad un'amica di avere subito dei rapporti sessuali da parte di un giovane conosciuto in una chat. Dopo aver scambiato dei messaggi, l'uomo convinceva la ragazza ad incontrarsi e, malgrado si accorgesse della sua deficienza psichica, tentava subito in auto un approccio sessuale, malgrado le rimostranze della stessa che riusciva a scappare dall'autovettura.
Nei giorni successivi, il giovane riprendeva i contatti con la ragazza riuscendo ad ottenere un nuovo incontro nel corso del quale ne abusava, costringendola a rapporti sessuali non consenzienti e confessandole che il suo unico scopo era quello di "fare sesso".
Sconvolta, per essere stata ingannata da un uomo dal quale cercava solo amicizia, la ragazza riusciva a confidarsi con un'amica la quale contattava il giovane al fine di convincerlo ad interrompere la relazione con l'amica. Egli, al contrario, palesando in tal modo spregiudicatezza e spavalderia, le proponeva addirittura incontri sessuali a tre, minacciandola di mantenere il silenzio, consapevole, del resto, della difficoltà di essere rintracciato per aver fornito generalità false alla ragazza abusata.
L'estrema gravità del gesto compiuto dall'uomo risiede proprio nel fatto egli, malgrado fosse pienamente cosciente dello stato di handicap psichico della ragazza, riconosciuta invalida al 75% per insufficienza mentale media e sindrome depressiva, ha esercitato una sorta di "sudditanza psicologica" nei suoi confronti al solo scopo di ottenere il proprio godimento.
Nei giorni scorsi, il G.I.P. ha condannato l'uomo alla pena di 4 anni di reclusione, ritenendolo responsabile di sostituzione di persona e violenza sessuale continuata, per aver compiuto atti sessuali non consenzienti ai danni della giovane, abusando delle sue condizioni di inferiorità psichica; nonché per aver molestato e minacciato un'amica della stessa, per biasimevoli motivi.