La Squadra Mobile, a seguito di tempestive indagini, identifica i due rapinatori.
A conclusione di laboriose indagini, condotte dalla Squadra Mobile, e coordinate dalla Procura della Repubblica di Livorno, in data 29.09.2012 ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari a carico di un giovane livornese per rapina aggravata, danneggiamento plurimo aggravato e detenzione di arma, perpetrati ai danni di una signora anziana.
In particolare, il giorno 19 settembre u.s., alle ore 23.45 circa, due soggetti, a bordo di un'autovettura, tamponavano l'autoveicolo della vittima, la quale, scesa dall'auto, si avvicinava ai due per verificare i danni ed effettuare la constatazione amichevole d'incidente.
Uno dei due, 28enne livornese, immediatamente bloccava la vittima al braccio sinistro, e minacciandola, le strappava la borsa che la donna teneva in spalla continuava poi a strattonare la vittima, minacciandola: "noi vogliamo tutti i soldi che hai in casa".
La vittima riusciva a liberarsi della presa dell'uomo ed a fuggire, chiedendo aiuto.
Due passanti, richiamati dalle urla della donna, accorrevano in aiuto e tentavano di bloccare i due rapinatori.
I due, allora, rientrati nella loro autovettura, fuggivano a forte velocità, danneggiando l'auto di uno dei soccorritori (che si era posto loro innanzi, al fine di impedire la fuga ), e tentando, altresì, di investire la vittima.
I due criminali riuscivano a fuggire portando con se la borsa della vittima. La borsa veniva poi gettata dal finestrino, lungo la fuga.
Immediatamente scattava l'allarme alla centrale operativa della Polizia, ed interveniva personale delle volanti e della Squadra Mobile.
Successivamente l'auto veniva rinvenuta dal personale di Polizia, in aperta campagna, abbandonata. L'auto veniva sequestrata per i successivi accertamenti di Polizia Scientifica.
Al suo interno venivano rinvenuti due blocchetti di assegni, frutto della rapina in danno della m.s. (poi riconsegnati alla parte offesa), ed un coltello a scatto, che veniva sequestrato.
Le ricerche dei due fuggitivi, effettuate nell'immediatezza dei fatti e nelle zone limitrofe al rinvenimento dell'auto, davano esito negativo.
Le indagini di questa Squadra Mobile, consentivano di dimostrare la responsabilità dell'arrestato della complice 22enne livornese che venivano anche riconosciuti dai testimoni ai fatti, nonché dalla vittima.
Inoltre la perquisizione domiciliare nell'abitazione dei due, consentiva di rinvenire parte della refurtiva sottratta alla vittima, gli abiti usati dai due per la rapina, nonchè il cappello usato dalla ragazza per travisarsi durante l'aggressione.
Alla luce dei gravi indizi di colpevolezza a loro carico, i rapinatori, in questi uffici si determinavano a collaborare, rendendo piena confessione in ordine alla rapina da loro perpetrata.
Il ragazzo veniva quindi arrestato mentre la ragazza veniva denunciata a piede libero.