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Arresto di due pericolosi rapinatori

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pistole sequestrate

Si erano resi responsabili di rapina a mano armata nell’abitazione di un anziano residente a Montenero (LI).

A conclusione di una prima fase di complesse indagini, svolte dalla locale Squadra Mobile, in data 04.07.12 personale del citato ufficio ha dato esecuzione a nr. 2 decreti di fermo di indiziato di delitto a carico di due cittadini stranieri, un uomo albanese ed una donna ucraina.

In particolare, alle ore 11.20 circa del 14.06.2012, su segnalazione della Sala Operativa, personale di quell'Ufficio si portava in via della Porcigliana - Montenero (LI), in quanto poco prima, un uomo ed una donna, si erano resi colà responsabili di rapina a mano armata all'interno di una villa.

Sul posto veniva soccorso il proprietario della villa, un anziano del 1934, il quale riferiva che verso le ore 10.30 precedenti, mentre si trovava all'interno della sala da pranzo, intento a guardare la televisione unitamente al suo badante, improvvisamente era entrato dalla porta d'ingresso (chiusa solo con il battente, e, quindi, facilmente apribile) un uomo, parzialmente travisato da una maglia di colore scuro all'altezza del naso, armato di pistola a tamburo, di colore nero, il quale, minacciosamente, gli aveva intimato, con accento straniero dell'est europeo : "dove sono i soldi".

In quel mentre, all'interno della casa era entrata anche una donna, complice dell'uomo, la quale impugnava un taser, emanante scariche elettriche.

I due rapinatori dopo essere venuti in possesso di euro 2.000,00, legavano insieme l'anziano ed il suo badante con il cavo dell'antenna della televisione di casa, strappato dal muro.

Data la palese sicurezza nel muoversi nella casa evidenziata dai rapinatori, le prime indagini venivano orientate sui passati collaboratori domestici, di cui l'uomo forniva un elenco.

Si concentravano, in particolare, le attenzioni su di una badante ucraina, di cui il rapinato ricordava il solo nome. Infatti le fattezze della donna apparivano similari alla descrizione della rapinatrice data dalle vittime.

Le ulteriori attività info-investigative della Squadra Mobile portavano a confermare gli iniziali sospetti su detta ex badante. I riscontri a tali sospetti consentivano l'attivazione di intercettazioni a carico della medesima, nonché l'emissione di un decreto di perquisizione a suo carico, che veniva eseguito in data 03.07.12.

Nell'appartamento, oltre alla donna veniva trovato il suo convivente e venivano ritrovate le armi usate per la rapina: una scacciacani, tipo revolver, calibro 38, di marca Olympic, priva di tappo rosso, colore nero opaco, contenente nr.3 proiettili a salve nel tamburo, ed un taser.

Entrambe le armi, sequestrate, venivano riconosciute dalla vittima e dal suo badante; inoltre il rapinato riconosceva nei due indagati gli autori del crimine in suo danno.

All'interno dell'appartamento in uso agli autori della rapina veniva altresì rinvenuto materiale in argento ed altro materiale vario, di sospetta provenienza, che veniva sequestrato per accertamenti.

Alla luce del grave quadro probatorio, la Procura della Repubblica di Livorno emetteva, in data 04.07.12, due decreti di fermo di indiziato di delitto a carico degli indagati, immediatamente eseguiti dalla Squadra Mobile.

Dopo gli adempimenti di rito, gli indagati venivano ristretti, la donna presso la casa circondariale di Pisa, mentre il convivente in quella di Livorno


11/07/2012

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