Eseguita ordinanza di allontanamento dalla casa familiare.

Personale della Squadra Mobile della Questura di Livorno ha dato esecuzione ad una Ordinanza di applicazione della misura cautelare personale dell’allontanamento dalla casa familiare.

Nel pomeriggio del 03/02/2012, personale della Squadra Mobile della Questura di Livorno ha dato esecuzione ad una Ordinanza di applicazione della misura cautelare personale dell'allontanamento dalla casa familiare, emessa, in data il 30.01.2012, dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Livorno su richiesta della Procura della Repubblica di Livorno,a carico di un livornese, di anni 40, indagato per i reati di cui agli artt. 572 C.P. (maltrattamenti in famiglia) e 582 C.P. (lesioni personali), nei confronti della convivente di anni 39, di origini napoletane. Le indagini della Squadra Mobile evidenziavano una situazione di degrado familiare, iniziata alcuni anni or sono ( 2005-06), quando, dopo un periodo iniziale di convivenza tranquilla, l'uomo iniziava a comportarsi in modo violento con la donna, sia fisicamente (con percosse, che in alcuni casi hanno prodotto lesioni alla vittima, costretta piu' volte a ricorrere alle cure mediche del locale Pronto Soccorso), che psicologicamente, sottoponendola ad ingiurie ed a immotivate sceneggiate di incontenibile gelosia ed esacerbata possessività ( anche di fronte ai familiari ed ai bambini). La situazione si rendeva così penosa ed umiliante per la donna, da determinarla, ormai esasperata, nel settembre del 2011, a seguito di un ennesimo episodio di violenza fisica particolarmente grave ( con lesioni della donna giudicate guaribili in gg.7 S.C.) a sporgere querela nei confronti del suo convivente. Dalle indagini emergeva quindi un preciso e grave quadro probatorio nei confronti dell'indagato. Venivano acquisite testimonianze nonchè tre referti medici ospedalieri ( due dei quali riferiti a violenze patite dalla donna in occasione delle passate gravidanze ).Emergeva, inoltre, un concreto pericolo che l'uomo potesse continuare a reiterare i maltrattamenti, con conseguente pericolo per l'incolumità fisica e ripercussioni psicologiche per la vittima ed anche per i loro 2 figli minorenni.