I minori tutti residenti a Livorno.
Nella giornata di ieri 3 agosto la Sezione di P.G. della Polizia di Stato presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Firenze, con l'ausilio dell'Ufficio Minori della Divisione Anticrimine della Questura, ha eseguito nove ordinanze di misura cautelare emesse dal GIP del Tribunale per i Minorenni di Firenze, nei confronti di nove minori, tutti residenti in Livorno, per il reato di estorsione aggravata continuata in concorso, commesso in danno di altri soggetti minori.
L'indagine che ha preso il via nel febbraio 2011 da una denuncia resa dai genitori di un minore ha evidenziato come da diverso tempo, alcuni adolescenti sarebbero stati vittime di alcuni coetanei (composto da italiani, albanesi e macedoni nati nel 1993 - 1994 - 1995) , i quali, agendo come un unico gruppo, hanno posto in essere azioni vessatorie consistite in richieste di denaro, cibo, biciclette, palloni da calcio o altri oggetti che venivano loro consegnati dalle vittime per timore di subire violenze fisiche o verbali.
La capillare attività di Polizia Giudiziaria ha permesso di raccogliere elementi utili alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati che hanno compiuto azioni estorsive nei confronti di un numero indiscriminato di ragazzini più deboli ed in alcuni casi, anche nei confronti di adulti, primi fra tutti, gli insegnati.
Oltre alle testimonianze delle vittime di reato, sono stati svolti accertamenti presso:
gli Istituti Scolatici frequentati dai minori con l'acquisizione dei provvedimenti disciplinari erogati dall'Istituto per atti di bullismo
presso i servizi sociali competenti per territorio per verificare la situazione familiare
Alcuni dei minori indagati erano già stati segnalati alla Procura per i Minorenni di Firenze per i reati di furto, danneggiamento, lesioni ed ingiurie.
Nella ordinanza emessa dal GIP per i minorenni viene sottolineata la ritualità dei luoghi, dei tempi di incontro del gruppo, delle azioni dei soggetti, il numero e la tipologia dei reati commessi, nonchè la capacità del gruppo, supportata da un sostanziale senso di impunità, di fungere da catalizzatore verso altri minori, e di stimolare e suscitare azioni di emulazione da parte di altri soggetti.
La misura cautelare applicata a sette dei nove indagati prevede l'obbligo della permanenza in casa con divieto di uscire dall'abitazione senza l'autorizzazione del giudice mentre per i rimanenti due minori e' stato disposto il collocamento in comunità.
Giova evidenziare come l'adozione di una così pesante misura è stata dettata non solo dalla gravità dei reati commessi, ma anche dall'amoralità dell'ambiente frequentato, dall'incapacità della famiglie di seguire i figli e dalla tendenza dei genitori a minimizzare quanto segnalato.