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Arrestati tre livornesi che chiamano il 113 e poi aggrediscono i poliziotti.

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Le accuse sono tentato omicidio, rapina, lesioni gravissime e porto abusivo d'armi

Episodio gravissimo la notte del 31 luglio u.s. intorno alle 2,30 in una via del centro cittadino.

Una famiglia rientrata da una giornata fuori porta intorno alle 2 di notte chiama il 113 perché aveva trovato la casa a soqquadro a causa di un furto subito.

Già dalla telefonata però qualcosa non andava visto che il richidente aveva già iniziato ad offendere l'operatore della Questura dicendo che "se non vi muovete vi spacco la faccia".
La volante giunge sul posto intorno alle 2,20, circa venti minuti dopo la telefonata, vista l'immensa mole di lavoro a cui erano sottoposte le forze dell'ordine per garantire sicurezza, compito riuscito alla perfezione, durante la Notte Bianca.
Sul posto dunque due agenti vengono subito aggrediti a male parole da due fratelli, rispettivamente di 41 e 40 anni che aprendo loro la porta iniziano ad insultarli perché sono venuti tardi. Dalle parole si passa presto ai fatti e si scatena l'inferno.
Uno dei due agenti viene picchiato con un pugno al petto e poi alla faccia e infine stretto da dietro al collo con una presa tale da fargli perdere i sensi e farlo svenire. L'altro agente si trova davanti a questi due fratelli e in più interviene il padre di 70 anni che dà man forte ai figli.
Al poliziotto ancora in piedi viene tolta anche la torcia elettrica pensando che fosse la radio. "Voglio vedere come chiami i rinforzi ora", gli dice il capofamiglia con tono minaccioso.

Fortunatamente l'agente riesce con un filo di voce a dare ugualmente l'allarme via radio. Sul posto si riversano altre pattuglie: dalla polmare, ai carabinieri, ai vigili urbani. Viene chiamata anche un'ambulanza per soccorrere il poliziotto a terra svenuto.
Finalmente la situazione viene ristabilita dopo una serie di pungi e calci e pantaloni strappati ricevuti dalle forze dell'ordine.

I tre finiscono in manette con una serie svariata di accuse.

La più grave per uno dei fratelli è quella di tentato omicidio vista la stretta al collo che aveva eseguito al poliziotto fino a farlo svenire e a farlo cadere a terra inconscio
Ma tra i capi di accusa anche lesioni aggravate, rapina (visto che il padre ha tolto la torcia al poliziotto), resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di arma in quanto a uno dei tre è stato trovato addosso anche un coltello.
All'ospedale l'agente viene fatto passare al pronto soccorso con un codice giallo. I medici eseguono lastre e tac e scoprono che c'è un'infrazione anche alla mandibola a causa di un pugno preso.

L'agente non si ricorda niente dell'accaduto anche se stamattina le sue condizioni fisiche sembrano migliorate.

In data odierna i provvedimenti cautelari sono stati confermati


02/08/2011

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