La Polizia trova accordo con il datore di lavoro e dissuade l’operaio dall’intento suicida.
Il 31 maggio un operaio per non aver percepito lo stipendio di alcune mensilità arretrate è salito su una piattaforma posta a 25 metri di altezza di un pilone della Raffineria ENI minacciando di lanciarsi nel vuoto.
E' lui stesso a chiamare il 113 della Polizia che spiega all'operatore il suo disagio.
Immediatamente scatta l'allarme e unitamente ai Vigili del Fuoco gli agenti delle Volanti si portano sul posto.
A salire sulla torre faro dove si trovava l'operaio è un poliziotto ed un pompiere che tranquillizzano l'operaio cercando di fargli capire che le cose si sistemeranno.
E' la stessa Polizia ad intercedere per lui e a parlare, per risolvere il problema, con i rappresentanti della Società che si rendono disponibili ad incontrare l'operaio.
L'operaio a quel punto convinto accetta di scendere dalla torre.