La Questura ha aderito al Protocollo d’Intesa che si propone di sviluppare un raccordo tra diversi soggetti con l’obbiettivo di prevenire e reprimere ogni forma di violenza di cui sono.
La Questura di Livorno ha aderito al Protocollo d'Intesa, volto alla protezione di soggetti vittime di abuso sessuale e maltrattamento in famiglia, con l'obbiettivo di definire modalità di sostegno adeguato e omogeneo su tutto il territorio della città di Livorno. Il coordinamento della rete, che vende come partnership, il Centro Antiviolenza, l'Azienda USL6, Servizi Sociali e l'Associazione Ippogrifo, si propone di sviluppare e potenziare il raccordo di rete tra i diversi soggetti che a vario titolo si occupano di violenza su donne, adolescenti e persone con diverso orientamento sessuale, con l'adesione di altre realtà istituzionali e private che operano nel territorio sugli obbiettivi di prevenzione e repressione di ogni forma di violenza di cui sono vittime in particolare donne e minori. In queste ultime settimane sono state individuate le risorse immediatamente disponibili che ciascun partner è in grado di fornire per dare immediata attuazione al protocollo. Azioni e servizi: Il Centro:- garantisce alle donne in difficoltà accoglienza e sostegno per problemi psicologici, legali , sanitari, assistenziali;
- si attiva per il reinserimento sociale e lavorativo attraverso il raccordo con gli enti e gli organismi pubblici e privati che si occupano delle problematiche di cui alla legge regionale;
- sensibilizza l'opinione pubblica sulle violenze che le donne subiscono all'interno della famiglia e della società;
- promuove indagini sulle caratteristiche della violenza e ricerche finalizzate all'individuazione delle strategie di prevenzione dei comportamenti violenti;
- promuove ricerche conoscitive e raccolta dati statistici al fine di approfondire i contesti in cui la violenza è esercitata e subita;
- propone progetti di formazione permanente e aggiornamento per coloro che operano nella struttura e di tutte le persone che, per ragioni di lavoro, operano a contatto con situazioni di violenza, anche in raccordo con gli Atenei toscani;
- le modalità di raccordo con le forze dell'ordine, Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri, con i servizi socio-assistenziali e sanitari, con i servizi di assistenza legale e per il lavoro e la formazione, con le strutture educative e scolastiche operanti nel territorio con l'associazionismo e le organizzazioni di volontariato;gli standard di qualità dei servizi da aggiornare periodicamente;
- i criteri di selezione per il personale necessari all'espletamento dei servizi comprese le professionalità specifiche richieste;
- un sistema unico di presa in carico dei casi di violenza da parte del Centro e degli altri servizi, al fine di pervenire ad un sistema unico di registrazione;
- i criteri di valutazione interna ed esterna delle attività;
- collaborazione con l'Osservatorio Sociale della Provincia di Livorno per il monitoraggio dei flussi e dei risultati;
- presentazione al competente assessorato regionale le richieste di finanziamento dei progetti di gestione del Centro secondo i requisiti di qualità e professionalità