Un accompagnamento alla frontiera ed un arrestato della Squadra Mobile recluso alle Sughere.-
Questura di Livorno: ancora controlli in città nella zona del Buontalenti e piazze cittadine.
Un accompagnamento alla frontiera ed un arrestato della Squadra Mobile recluso alle Sughere.-
Nella serata di ieri l’attività di controllo straordinario del territorio, diretta dal Vice Questore Aggiunto CAPPELLI Claudio, portava i seguenti risultati operativi:
37 persone identificate, di cui 20 positive;
4 veicoli controllati; 1 denuncia a carico di straniero di nazionalità albanese, pluripregiudicato, per il reato di possesso ingiustificato di oggetti atti ad offendere;
2 perquisizioni, di cui 1 personale (negativa) e 1 veicolare (positiva);
1 contestazione di illecito ex art. 75 D.P.R. 309/90; sequestro penale di 2 cacciaviti e di 9 g circa di hashish;
3 fermi per identificazione;
2 stranieri di asserita nazionalità tunisina, pluripregiudicati, messi a disposizione dell'Ufficio Immigrazione per l'avviarsi dell'iter espulsivo;
2 posti di controllo; 2 contestazioni C.d.S.;
4 controlli avventori e amministrativi di locali pubblici; 2 contestazioni amministrative per mancata esposizione dei prezzi alla clientela e per mancata emissione di scontrini fiscali.
Prolungata attività di prevenzione e di visibilità presso P.za della Repubblica, Via Buontalenti, P.za XX Settembre, P.za Garibaldi, P.za dei Mille, Via della Pina d'Oro, Via Grande.
Nel pomeriggio di ieri è stata data esecuzione all’ accompagnamento coatto alla frontiera, di un pericoloso albanese. Nello specifico all'atto della scarcerazione, dopo aver scontato la pena di 8 anni di reclusione, nella casa di reclusione di Porto Azzurro, l'Ufficio Immigrazione predisponeva l'occorrente carteggio per espellere lo straniero dal Territorio Nazionale, eseguito con accompagnamento coatto alla frontiera con volo charter e ausilio di 2 dipendenti della Polizia di Stato come operatori di scorta. Il tutto avveniva dopo aver ottenuto la prevista convalida parte della competente A.G., specificando che lo straniero veniva ritenuto pericoloso per l'ordine e la sicurezza dello Stato, in virtù delle gravi condanne a suo carico per violenza, estorsione, reati contro la persona e il patrimonio, nonchè in materia di stupefacenti.
Sempre nella giornata di ieri personale della Squadra Mobile dava esecuzione all’ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Firenze, arrestando N.M., classe 1987, di nazionalità marocchina, “vecchia conoscenza” dell’Ufficio, condannato in via definitiva per reati inerenti gli stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale.
Il provvedimento di carcerazione, in relazione al quale lo stesso deve espiare la pena residua di anni 2 e mesi 4 di reclusione, una multa di 8.400 Euro e l’espulsione al termine della pena, si riferisce ad un “cumulo” di condanne per vari episodi, principalmente di detenzione illecita di sostanze stupefacenti, risalenti agli anni 2014/2015 allorquando, in concorso con suoi connazionali – e con l’aiuto anche di cittadini italiani, tossicodipendenti, con il ruolo di agevolarli e avvisarli nei loro spostamenti, cercando di eludere i controlli delle forze dell’ordine –, fu trovato in possesso di numerose dosi di cocaina, nascosta in un barattolo di vetro sotterrato nelle zone boschive delle colline livornesi, oltre ad altra sostanza trovata in suo possesso durante la perquisizione personale e soldi proventi dello spaccio.
A tale episodio delittuoso si aggiunge la pena derivante dalla condanna per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, commessa durante l’anno 2019 ai danni di personale della Polizia di Stato intervenuta durante un’aggressione effettuata dall’uomo ai danni della convivente, anch’essa straniera, sottoposta a ripetuti maltrattamenti e vessazioni.
L’uomo non ha mai avuto una dimora fissa ed ha sempre vissuto di espedienti e di attività illecite; assuntore abituale di sostanze stupefacenti e di alcool, ha sempre rifiutato di sottoporsi a qualsiasi trattamento terapeutico.
Gli investigatori della Squadra Mobile di Livorno, all’esito di una rapida ed incisiva attività investigativa finalizzata ad individuare il “ricercato”, lo hanno rintracciato in un appartamento di via Garibaldi e tradotto presso la Casa Circondariale di Livorno.