Si è conclusa stamattina, con l’esecuzione di 9 misure cautelari, eseguite su ordine della Procura della Repubblica di Livorno
Si è conclusa stamattina, con l’esecuzione di 9 misure cautelari, eseguite su ordine della Procura della Repubblica di Livorno, l’operazione investigativa denominata “INDIPENDENZA 2 – LIVORNO CITTÀ SICURA”, condotta dalla Polizia di Stato sotto il coordinamento del P.M. Dott. Mannucci. Le indagini sono cominciate nel luglio del 2017 a seguito di uno stralcio dell’omonima operazione in carico presso la D.D.A. di Firenze, che si era conclusa un anno fa.
In quell’occasione, la stessa Squadra Mobile livornese, aveva eseguito altrettante 9 misure cautelari personali, con connessi numerosi sequestri preventivi di immobili, esercizi commerciali, veicoli stradali e conti correnti bancari, a carico dei componenti di un’associazione per delinquere di origine albanese, dedita al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, principalmente del tipo eroina, che operava a largo raggio in questo circondario, in altre cittadine toscane ed a Parma con i sequestri di grossi quantitativi di droga pesante (100 Kg. circa di eroina e intorno ai 10 kg. di cocaina) oltre che di ingenti somme di denaro.
Questa volta, i poliziotti della Squadra Mobile livornese, hanno concentrato la loro attenzione investigativa su vari pusher cittadini al centro dello spaccio nelle piazze, provenienti da Paesi lontani e diversi (Albania, Tunisia, Perù e Italia) ma uniti da un reciproco interesse, quello della vendita al dettaglio della droga all’interno delle città, soprattutto nei confronti di giovani.
Con l’operazione odierna si è puntato a disarticolare una rete di spacciatori, stabilmente radicata su questo territorio e su quello pisano, dove veniva posta in essere la commercializzazione di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, eroina e marijuana, realizzata, nella maggior parte dei casi, da soggetti albanesi, tunisini, peruviani ed italiani che si servivano reciprocamente, gli uni degli altri, al fine di riscuotere il profitto criminoso (circa 60 mila euro ogni due/tre settimane), conseguito a discapito di centinaia di tossicodipendenti, per lo più italiani, gravitanti nelle principali piazze di spaccio livornesi e pisane. Piazza Garibaldi, Piazza della Repubblica, Piazza XX settembre, Piazza Cavour, Piazza Grande, Piazza del Municipio ed il mercato ortofrutticolo di Piazza Cavallotti: sono queste alcune delle locali zone più battute dai pushers coinvolti nell’odierna operazione, in cui figurano altri 5 soggetti che sono stati rinviati a giudizio.
Nelle prime ore di stamattina, dunque, sulla base del quadro probatorio raccolto e confortato da 9 arresti in flagranza degli italiani C.M. e B.S., dei tunisini J.I., R.T., A.M., M.K., B.K e B.S. nonché dell’albanese E.E, con connessi sequestri penali di oltre 8 Kg. di marijuana, di circa 2 Kg. di cocaina e di 200 grammi circa di eroina, gli investigatori della Polizia di Stato in servizio presso la Questura livornese, con il concorso operativo di personale della Squadra Mobile di Pisa e di Pistoia, oltreché delle Volanti di Livorno, delle Squadre di P.G. dei Commissariati P.S. di Piombino, Cecina e Rosignano, del Reparto Prevenzione Crimine Toscana di Firenze, della Polizia Scientifica e di unità cinofile antidroga dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Roma, hanno perciò eseguito alle prime luci dell’alba, l’operazione INDIPENDENZA – LIVORNO CITTÀ SICURA, che ha proprio l’obiettivo di rendere il centro labronico sempre più libero e “indipendente” dalla criminalità diffusa che gira intorno al traffico di sostanze stupefacenti. In totale, dei 16 nominativi iscritti nel registro degli indagati della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Livorno, 14 di loro sono stati rinviati a giudizio in quanto si è ritenuto che siano stati raccolti nei loro riguardi sufficienti elementi probatori tali da ascrivere loro il reato di cui all’art. 73 D.P.R. n. 309/’90. Nei loro riguardi, nell’odierna mattinata, sono state altresì eseguite altrettante perquisizioni personali, domiciliari e locali.
Punto di contatto fra i diversi pushers livornesi e pisani, con un ruolo nevralgico nella gestione della struttura criminale, è stato svolto da E.E., albanese classe ’82 residente nell’hinterland pistoiese. E’ lui il fornitore diretto di tutti gli spacciatori coinvolti. Agiva indisturbato con il suo scooter, partendo dalla propria abitazione di Lamporecchio per recarsi direttamente nei diversi domicili degli spacciatori coinvolti sia a Livorno che a Pisa. Altre volte, si muoveva in auto con tutta la famiglia, due bambini compresi, e sotto la loro copertura trasportava oltre un kilogrammo di cocaina. Gli ordini avvenivano tramite telefono dove gli indagati parlavano in maniera criptata di “caffè o sigarette” da acquistare. Ancora una volta un albanese al centro di un traffico di droga che fruttava circa 60.000 euro ogni due/tre settimane e che non conosceva distinzione di nazionalità o di sesso (sono infatti 3 le donne coinvolte: 2 italiane e 1 peruviana). Fra i soggetti colpiti dalle misure, anche tre note conoscenze della città labronica: A.M. e M. K. noti in quanto già colpiti da provvedimenti restrittivi eseguiti dalla Squadra Mobile di Livorno e rinviati a giudizio per i fatti che li hanno visti coinvolti nella rissa di Piazza Cavour che tanto clamore aveva suscitato nello scorso agosto; il terzo, invece, il tunisino J.I., è conosciuto a donne ed anziani per il lavoro svolto insieme alla moglie (anche lei rinviata a giudizio nello stesso procedimento) di commerciante presso il mercato di via Buontalenti dove si faceva apprezzare per i grandi sconti dei capi di abbigliamento.