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LA POLIZIA ARRESTA DUE CONIUGI TUNISINI

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Nel corso di specifici servizi di prevenzione volti alla repressione dello spaccio e del traffico di sostanze stupefacenti nella città labronica, con particolare riferimento ai quartieri “Garibaldi e Stazione” venivano tratti in arresto i due coniugi.

Nella giornata del 14 febbraio ultimo scorso, personale di questa Squadra Mobile – Sezione Antidroga, nel corso di specifici servizi di prevenzione volti alla repressione dello spaccio e del traffico di sostanze stupefacenti nella città labronica, con particolare riferimento ai quartieri “Garibaldi e Stazione” disposti dal Questore di Livorno, traevano in arresto una coppia di coniugi tunisini, dimoranti in un appartamento ubicato in questo viale Carducci, responsabili, in concorso tra loro, di spaccio e detenzione ai fini di spaccio di circa 110 grammi di sostanza stupefacente del tipo EROINA.

Gli operatori della Sezione Antidroga, individuato un soggetto di origini magrebine (successivamente identificato per B.A. K. classe 1983) che usciva da un’abitazione ubicata in viale Carducci, decidevano di pedinarlo. L’uomo veniva visto incontrarsi con un noto tossicodipendente livornese al quale cedeva una “pallina” (“dose”-gr. 0,30) di sostanza stupefacente del tipo EROINA, dopodiché rientrava immediatamente all’interno della propria abitazione. Pochi minuti dopo, nella medesima abitazione, venivano visti entrare e riuscire, altri due soggetti di origini magrebine (successivamente identificati per D.E. M. classe 1984 e A. F. classe 1994), i quali, sottoposti a controllo di Polizia, venivano trovati in possesso di 7 involucri anch’essi a “palline”, (della stessa forma e tipo di confezionamento di quella sequestrata poco prima al tossicodipendente livornese), risultati tutti contenere sostanza stupefacente del tipo EROINA, per un peso complessivo a lordo di gr. 3,75.   

Pochi minuti dopo il controllo dei due stranieri, dallo stesso appartamento, veniva rivisto uscire il primo straniero (B.A. K.), in compagnia di una donna (successivamente identificata per J. K. classe 1989, moglie di B.A. K.).

La coppia veniva immediatamente controllata e, all’interno di una borsa di carta che teneva in mano la donna, venivano rinvenuti diversi frammenti di buste di cellophane trasparente, con evidenti ritagli a forma circolare solitamente utilizzati per confezionare le dosi di sostanze stupefacenti in particolar modo “palline”.

Alla luce di quanto poco prima accertato e, di quanto rinvenuto all’interno della borsa di carta, la coppia veniva sottoposta a perquisizione personale e nell’abitazione dove la coppia asseriva di dimorare e da dove erano stati visti uscire sia la coppia che i due suoi connazionali, ubicata proprio in questo viale Carducci

La perquisizione dell’appartamento, dava esito positivo, infatti all’interno di un “fustino” in cartone marca DIXAN (sapone per lavatrice in polvere), riposto a fianco del lavandino della cucina, debitamente occultati all’interno di un calzino, nascosto nella polvere di sapone in grani, venivano rinvenuti e sequestrati, tre involucri in cellophane trasparente, risultati contenere rispettivamente, due sostanza in polvere di colore beige, risultata essere, dalla successiva analisi effettuata dal locale Gabinetto di Polizia Scientifica, di natura stupefacente del tipo EROINA, per un peso complessivo a lordo di grammi 110 e uno sostanza in polvere di colore bianco negativo ai reagenti per la presenza di sostanze di natura stupefacente, per un peso complessivo a lordo di grammi 8,75 usata presumibilmente come sostanza da taglio.

Venivano altresì rinvenuti e sequestrati, sempre all’interno dell’appartamento, grammi 0,54 di HASHISH e materiali idonei alla pesatura ed al confezionamento in dosi della sostanza stupefacente (bilancina di precisione e diversi frammenti di buste di cellophane trasparente, con evidenti ritagli a forma circolare solitamente utilizzati per confezionare le dosi di sostanze stupefacenti in particolar modo “palline”).

Veniva inoltre sequestrata la somma di euro 450,00 (quattrocentocinquanta,00 euro), denaro ritenuto il provento dell’attività illecita di spaccio di sostanze stupefacenti.

In considerazione di quanto accertato e rinvenuto, i coniugi tunisini, venivano quindi indagati in stato di arresto (per la violazione di cui all’art. 73 comma 1° del D.P.R. 309/90.) e, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubbilca, l’uomo veniva associato presso la locale Casa Circondariale, mentre la donna, in considerazione del suo stato di gravidanza, veniva ristretta in regime di arresti domiciliari, presso l’abitazione ove risultava domiciliata, in attesa di determinazioni dell’A.G..


20/02/2018

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