Gli Agenti della Polizia di Stato di Lecco - Squadra Mobile, nei giorni scorsi, hanno dato esecuzione alla misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di un cittadino italiano pluripregiudicato resosi autore di n. 10 furti su autovetture portati a segno in questa provincia, ma anche nel capoluogo meneghino.
L’autore, un italiano di anni 42, risulta già conosciuto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio.
L’obiettivo, sempre il medesimo: individuare auto parcheggiate lungo le vie cittadine o nei parcheggi comunali, forzare abilmente la serratura in pochi secondi e asportare di notte - ma anche in pieno giorno - tutti gli effetti personali delle malcapitate vittime, tra cui abbigliamento, documenti, carte di credito ma anche apparecchiature fotografiche o elettroniche.
Come rilevato dai sistemi di videosorveglianza l’indagato era abilissimo nel forzare le serrature delle auto in sosta, impiegandoci solo pochissimi secondi e riuscendo a dileguarsi anche con bottini cospicui. Nelle immagini del video si vede il reo allontanarsi dopo l’ennesimo furto con le valige rinvenute in un’autovettura di ignari stranieri.
Nel mese di giugno, su ordine della locale Procura della Repubblica, gli Agenti della Squadra Mobile avevano già eseguito una perquisizione nell’appartamento del sospettato, rinvenendo diversa refurtiva, tra cui le valige asportate qualche notte precedente dal veicolo di un turista croato giunto in provincia per il matrimonio del cugino, nonché gli effetti personali asportati poche settimane prima da un veicolo in sosta nel comune di Milano, dove lo stesso approfittava delle ore notturne per forzare la serratura dell’auto e rubare numerosi capi di abbigliamento.
Gli elementi raccolti, anche grazie alla visione dei sistemi di video sorveglianza, permettevano quindi di ottenere la misura cautelare custodiale degli arresti domiciliari emessa dal Tribunale di Lecco.
Fondamentale la collaborazione tra la Squadra Mobile e il Comando Associato Polizia Locale di Valmadrera Civate e Malgrate, il cui risultato permetteva di interrompere l’attività delittuosa del malvivente che concentrava molti dei suoi colpi proprio in quei comuni lacustri.