Nella giornata di ieri 1 marzo u.s. personale della Polizia di Stato di Lecco - Squadra Mobile ha dato esecuzione ad un mandato di arresto europeo nei confronti di M.A., classe 1994, di nazionalità pakistana, il quale nel maggio del 2020, sotto altro nome, si era presentato presso il locale Ufficio Immigrazione, producendo regolare richiesta di asilo politico. In attesa delle determinazioni della Commissione per i rifugiati, il giovane veniva collocato presso una struttura di accoglienza sita in questa provincia.
Per lo straniero, nella giornata di ieri, si sono aperte le porte del carcere; infatti, grazie alla cooperazione tra le forze di polizia dell’Unione Europea, la Germania aveva diramato una nota con la recente sentenza di condanna a 5 anni di carcere proprio nei confronti del sopra indicato cittadino pakistano. Questi, nel febbraio del 2019, a Stoccarda, fingendo di aver bisogno di aiuto a seguito di un malore, aveva indotto la sua ex compagna a soccorrerlo nella sua abitazione. La vittima, pensando di trovare l’uomo in gravi condizioni di salute, entrava nel suo appartamento, ma in quel frangente veniva sequestrata e spogliata dal suo aguzzino, con l’intento di violentarla. Dopo attimi concitati e di resistenza, la donna riusciva a fuggire ed a dare l’allarme. A seguito delle indagini esperite, il soggetto pakistano veniva riconosciuto colpevole dell’aberrante delitto; riusciva tuttavia a scappare dalla Germania, recandosi in Italia senza documenti e, fornendo un’altra identità, richiedeva asilo politico.
I dati biometrici del giovane condannato in Germania, inseriti negli appositi software dell’Unione Europea, hanno avuto pieno riscontro con quelli del richiedente asilo a Lecco. Lo S.C.I.P. – Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia del Dipartimento della Pubblica Sicurezza – appena ottenuto il citato riscontro, ha immediatamente allertato la Questura di Lecco per individuare il pakistano malvivente e assicurarlo così alla giustizia, per la successiva estradizione in Germania.