La notte del 29 agosto 2020 personale della Polizia di Stato - Squadra Volanti interveniva in via Turbada, nei pressi di una gelateria, dove era appena avvenuta una violenta aggressione nei confronti di una famiglia da parte di tre giovani, un ragazzo e due sorelle, che si erano poi dati alla fuga prima dell’arrivo della Polizia. Sul posto erano presenti le tre vittime, i due coniugi titolari della gelateria e la loro figlia, i quali erano intervenuti per difendere quattro minorenni, che si erano fermati a parlare davanti alla stessa gelateria, dai tre giovani che, per dei futili motivi, avevano deciso di insultare ed aggredire i minori.
Come testimoniato dalle stesse vittime “con una ferocia inspiegabile”, i tre giovani si sono scagliati contro la famiglia, in particolare contro l’uomo 60enne. È stato proprio quest’ultimo ad avere la peggio ed a rimanere a terra per i colpi inferti dalle due ragazze, mentre il giovane lo tratteneva stringendogli le mani attorno al collo. La moglie, come riferito alla Squadra Mobile, ha visto il marito immobile e temeva fosse morto. La donna ha cercato di liberare il marito dalla violenza del gruppo, venendo aggredita a sua volta. Anche la figlia ha tentato invano di aiutare il padre a liberarsi, ma è stata travolta dalla furia degli aggressori; una di loro con un pugno l’ha respinta frantumandole gli occhiali. Solo le grida insistenti di aiuto delle donne, che annunciavano l’arrivo della Polizia, hanno fatto interrompere la violenza degli aggressori, che si dileguavano. L’uomo ha subito la frattura delle ossa nasali e dello sterno con una costola incrinata, oltre ad aver ricevuto un tentativo di soffocamento e, dopo alcune visite specialistiche, è stata sciolta una prognosi di 40 giorni s.c.
Grazie alla ricostruzione dei fatti ed all’individuazione degli autori da parte dei poliziotti delle Volanti, la Squadra Mobile dava seguito ad immediata attività di indagine. Dalle telecamere e dalle testimonianze delle vittime, ancora scosse per l’accaduto, venivano raccolti gravi indizi di colpevolezza nei confronti degli indagati e, per l’efferatezza dei fatti, veniva avanzata l’ipotesi di tentato omicidio, condivisa dal Pubblico Ministero. Il G.I.P., che avallava i reati contestati, emetteva ordinanza degli arresti domiciliari per gli indagati maggiorenni: V.E., classe 1999, e P.A., classe 2000, entrambi nati e residenti a Lecco. La misura veniva immediatamente eseguita dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Lecco. Nella mattinata odierna, inoltre, a seguito di interrogatorio di garanzia, il G.I.P. del Tribunale di Lecco confermava la citata misura degli arresti domiciliari.
Nel pomeriggio odierno, nella sala riunioni della Questura, ha avuto luogo una conferenza stampa, alla presenza del Dirigente della Squadra Mobile Vice Questore Aggiunto dott. Danilo Di Laura e del Dirigente dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico Commissario Capo dott. Tommaso Perlini, per illustrare i dettagli della sopra indicata attività.