Esposizione della teca contenente i resti della Quarto Savona 15.
Si è tenuto questa mattina in piazza Garibaldi a Terracina, l’evento” Io Donna, Io Mamma, Noi CAPACI”, una giornata della legalità per commemorare le vittime delle stragi di mafia e celebrare la figura della mamma, in occasione della settimana in cui ne ricorre la tradizionale festa.
L’evento, organizzato dall’Associazione Nazionale Polizia di Stato – Sezione di Terracina in collaborazione con il Centro Nazionale Sportivo LIBERTAS di Latina nella persona del presidente Dr. Michele CIOFFI e con il Patrocinio del Comune di Terracina, ha portato sul territorio cittadino la teca che custodisce i resti della “Quarto Savona 15” , la Croma blindata su cui viaggiavano gli uomini della scorta di Giovanni Falcone: Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo e che sarà esposta durante tutto l’arco della giornata.
A rimuovere il telo che copre la Teca, inaugurando ufficialmente l’esposizione, sono stati gli allievi Vice Ispettori della Polizia di Stato, attualmente frequentatori del corso di formazione presso la scuola di Nettuno, fortemente e simbolicamente voluti da Tina Montinaro, vedova del caposcorta Antonio, come simbolo per un futuro nel solco della legalità.
La cerimonia ufficiale si è svolta alla presenza del prefetto della Provincia di Latina Maurizio Falco e delle autorità Provinciali civili e militari ed ha visto la partecipazione di molti cittadini.
Durante l’evento, in Piazza presenti anche la Lamborghini della Polizia di Stato e il Camper Azzurro della Polizia Stradale, una vera e propria aula itinerante dotata di una sala multimediale in cui gli agenti della Polizia Stradale.
Obiettivo della “Giornata della legalità” è quello di raccontare la storia di chi viaggiava su quell'auto, i ragazzi della "Quarto Savona 15" (nome in codice della scorta), la storia di un viaggio, quello della croma blindata che il 23 maggio 1992, colpita in pieno dalla deflagrazione del tritolo, fu ritrovata nel tardo pomeriggio di quel giorno distrutta in un uliveto a diverse centinaia di metri di distanza dal luogo dell'attentato.
La storia di questo viaggio è la storia di un percorso che non finisce sotto il tritolo ma che continua ancora oggi grazie all’impegno della Polizia di Stato e di Tina Montinaro, che ha permesso a quell’auto di non fermarsi, ma di percorrere ulteriori chilometri in tutto il Paese per affermare il valore della memoria e dell’impegno contro la criminalità organizzata.
”La Quarto Savona Quindici” rappresenta un monito perenne per non dimenticare la strage di Capaci e tutte le vittime innocenti delle mafie.