Oltre due milioni l'ammontare della confisca
La Polizia di Stato – Questura di Latina, chiude l’anno in corso in positività in termini di prevenzione e repressione dei reati nella provincia pontina con una nuova confisca di beni operata nella attività tesa a far emergere illegalità e utilità “guadagnate” illecitamente. Gli uomini della Polizia di Stato dell’Ufficio Misure di prevenzione Patrimoniale e Personali stanno eseguendo in queste ore la confisca ordinata dal Tribunale di Latina di tutti i beni riconducili a De Bellis Maurizio, 49 anni, legato da sempre agli ambienti della droga . Come si ricorderà nel gennaio di due anni fa si è provveduto a mettere i sigilli ai beni del pregiudicato con un sequestro preventivo. Oggi, dopo il procedimento di prevenzione che ha visto gli avvocati del De Bellis tentare di “smontare” , senza riuscirvi, il castello accusatorio, il Collegio penale ha confermato con la confisca quello che era stato “cristallizato” nel 2014. Le indagini patrimoniali sul suo conto sono iniziate dopo il suo arresto nel dicembre del 2013 e dagli accertamenti della Divisione Anticrimine è emerso l’arricchimento illecito del De Bellis . Infatti oggi è stato acclarato che il patrimonio accumulato nel corso degli anni è connotato dal “vizio di origine” della provenienza illecita. De Bellis fin da ragazzo “militava” nelle piccole bande di minorenni che si riunivano per la commissioni di furti vari . Nel corso degli anni ha subito varie condanne anche per reati molto gravi quali tentato omicidio in concorso, violazione della normativa sulle armi, detenzione abusiva di armi, lesioni personali e varie volte condannato per detenzione illecita di sostanze stupefacenti. Anche le sue frequentazioni di pregiudicati sono collegate allo spaccio di stupefacenti. Il collegio penale ha decretato non solo la misura personale della sorveglianza speciale di p. s. per anni tre, con obbligo di soggiorno per il De Bellis ma anche quella patrimoniale perché, secondo le risultanze degli accertamenti, le consistenze del De Bellis, disoccupato senza o quasi mai aver presentato una dichiarazione dei redditi sono da considerarsi frutto di un accumulo illecito. In tale contesto, i magistrati, condividendo le ipotesi della polizia giudiziaria hanno ritenuto che tutte le sue disponibilità appaiono indiziariamente sproporzionate rispetto ai redditi dichiarati dall’intero gruppo familiare avendo motivo di ritenere che essi siano il risultato di attività illecite ovvero ne costituiscano il reimpiego. Il complesso mobiliare, immobiliare e finanziario confiscato, per un valore di circa 2 milioni di euro, intestato al proposto, al coniuge, alla madre e alle tre figle si concretizza in n. 15 beni immobili ,n. 2 autovetture, n.1 conto corrente, 2 libretti postali , un deposito bancario. Si riportano nel dettaglio i beni e le utilità correlati alla proprietà:
BENI INTESTATI AL DE BELLIS
- una villa sita nel Comune di Latina, strada S.S. 148 Pontina snc;
- un appartamento, sito nel Comune di Latina, strada Mediana snc;
- un capannone/ deposito sito nel Comune di Latina, strada Mediana snc;
- un’autorimessa sita nel Comune di Latina, strada S.S. 148 Pontina snc;
- n. 4 Terreni seminativi distinti al catasto del Comune di Latina, avente una superficie complessiva di 26.000 mq
- n.1 conto corrente con un saldo attivo al momento del sequestro di euro 9.838,13.
Beni intestati al coniuge:
- un appartamento, con relativa cantina, sita in Latina, via Virgilio;.
- autovettura marca FIAT, acquistata nel 2007 al prezzo di euro 16.070,00;
- autovettura marca FIAT,, acquistata nel 2012 al prezzo di euro 15.200,00;
- n. 2 libretti postali radicati presso le Poste Italiane, Ufficio di Latina, cointestati alle figlie con saldo al momento dell’accertamento pari a euro di 2.946,21, euro 3.135,53
- . conto corrente acceso presso la Banca Monte dei Paschi di Siena esclusivamente fino alla concorrenza di euro 7.810,08 ;
- deposito a tempo acceso presso la Banca Monte dei Paschi di Siena il per un valore di euro di 15.000,00.
Beni intestati alla madre:
- un appartamento, sito in Latina, via degli Ernici, snc;
- un magazzino, sito in Latina, via degli Ernici, snc;
Beni intestati alle figlie:
- diritto di proprietà per 1/3 ciascuno sull’abitazione sita in Latina, via Dell’Agorà n. 53;
- diritto di proprietà per 1/3ciascuno sul magazzino sito in Latina, via Dell’Agorà n. 53 ;
- diritto di proprietà per 1/3 ciascuno sull’autorimessa sita in Latina, S.S. 148 Pontina Km 75,00 ;
- diritto di proprietà per 1/3 ciascuno sull’area urbana sita in Latina, Strada di casa Selva n. 4, di mq. 1957.
In termini numerici 57 sono state le misure di prevenzione depositate al Tribunale ottenendo positivi risultati in termini di monitoraggio del tessuto sociale della provincia. Tante sono state le sorveglianze speciali di p. s. , con obbligo di soggiorno notificate a “grandi nomi” della criminalità, considerati da tutti espressione del “malaffare” nonché piaga sociale da estirpare. Grazie a queste capillari attività molti capostipiti delle due famiglie di etnia rom gravitanti nella sottocultura cittadina (Ciarelli e Di Silvio) sono attualmente sottoposti alla sorveglianza speciale di p. s. con l’obbligo di soggiorno, con stringenti prescrizioni dettate per rendere ancora più efficace il provvedimento preventivo.
Anche il settore delle misure di prevenzione patrimoniali non ha mai avuto una battuta di arresto. Al riguardo la Questura di Latina, ha operato, nel giugno del 2015, la più grande confisca mai effettuata in provincia a carico del noto imprenditore Perrozzi, per un ammontare di 150 milioni di euro. La stima in cifre delle confische operate dal 2012 ad oggi si aggira sui 160.milioni di euro, tutti beni assicurati al patrimonio dello Stato. L’incisiva azione della Polizia Di Stato ha dato ormai risultati soddisfacenti in termini di contrasto alla malavita locale contribuendo all’innalzamento del livello di percezione di sicurezza della cittadinanza, fine ultimo delle istituzioni.