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Latina, maxi sequestro di beni

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Sequestrati 150 milioni di euro ad un imprenditore di Cisterna

La Questura di Latina ha eseguito nelle scorse ore, un ingente sequestro preventivo di beni nei confronti di un noto imprenditore di Cisterna di Latina. L'ammontare dei beni sequestrati dal personale dell'Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Latina, diretta dal Questore Alberto Intini, è di circa 150 milioni di euro, il più rilevante sequestro di beni nell'ambito delle misure di prevenzione mai operato nella provincia di Latina ed uno dei più ingenti a livello nazionale. Sono stati posti i sigilli a beni immobili, tra cui appartamenti e ville, auto di lusso, posizioni creditizie in vari istituti di credito, conti correnti, quote societarie. Il Tribunale di Latinaha emesso ilprovvedimento preventivoin condivisione con le risultanze delle indagini portate avanti dalla Questura di Latina.A tal riguardo la Divisione Anticrimine, ai primi di gennaio, ha presentato alla Autorità Giudiziaria,una "voluminosa" proposta di applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza nei confronti di PERROZZI FABRIZIO,classe '57, residente a Cisterna di Latina,condannato, di recente, dal Tribunale di Padova, insieme ad altri faccendieri, per un evasione miliardaria. Per questi reati Perrozzi, insieme ad altre undici persone, fu arrestato nel 2006 , nell'ambito di un'indagine della Guardia di Finanza di Padova che riuscì a far emergere una serie di professionisti dell'evasione che, attraverso un "carosello" di società fasulle italiane e straniere, gestite da una decina di prestanome"nonnetti," improvvisati capitani di industria, erano accusati di aver sottratto allo Stato un vero e proprio tesoro finanziario. Le approfondite indagini patrimoniali, avviate nella primavera del 2012 a seguito di preciso input fornito dai colleghi della Squadra Mobile della stessa Questura di Latina, hanno evidenziato al personale della Sezione misure di prevenzione guidato dalla dott.ssa Annabella Cristofaro, l'esistenza di concreti e specifici indizi dai quali si desume che l'imprenditore e la sua famiglia, anche attraverso le varie società a loro intestate, vivono con i proventi derivanti da attività delittuose. L'asse immobiliare e finanziario accumulato, non solo nel sud pontino ma anche in altre città del nord Italia, è in evidente sproporzione con le disponibilità dirette e indirette dichiarate al fisco. L'immenso patrimonio sequestrato, accumulato, non solo nel sud pontino ma anche a Padova, Arezzo, Porto Cervo, Porto Rotondo,anche attraverso interposte persone, per un ammontare di circa 150 milioni di euro,si concretizza nei seguenti beni e utilità:
• nr 147 immobili tra cui 13 ville, 25 appartamenti, 65 terreni (casali, terreni seminativi, frutteti, uliveti, vigneti), autorimesse, capannoni, opifici, magazzini e negozi;
• quote societariedi diverseimprese: FABRIS YACHT Spa,POSILLIPO srl, SOCIETA'AGRICOLA LA VILLA srl, ADOGI IMMOBILIARE srl, BLUE FIN srl, ITALCFRAFT srl, ETR srl, RIZZARDI srl, SWITCH TRADE & CONSULTING LTD (USA), FRASE srl;
• innumerevoli rapporti bancari e finanziari intestati al PERROZZI, ai suoi familiari e alle società sopra indicate, tra cui: nr 5 cassette di sicurezza in vari istituti di credito, nr 29 conti correnti accesi presso diversi istituti bancari, n. 3 depositi di risparmio, una polizza assicurativa e nr 4 posizioni di titoli /fondi;
• nr 12 automezzi,tra cui una Porsche modello 997 e una Porsche modello Panamera 4s,un'AstonMartine una Daimler Chrysler, nr 2 autocarri marca Iveco e Renault, nr 3 motocicli.


23/02/2013

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