Tempestivo intervento degli investigatori che rintracciano il trentaquattrenne nello stesso giorno dell'emissione dell'Ordine di Custodia Cautelare
Non accettava la decisione della compagna di interrompere il loro rapporto e si era reso protagonista di atti persecutori nei suoi confronti.
I tempestivi accertamenti svolti dagli investigatori della Polizia di Stato nei confronti del trentaquattrenne tunisino denunciato nel luglio scorso dalla ex compagna, mettevano in evidenza una situazione di gravità tale da rendere necessaria l'applicazione al soggetto della misura cautelare dei Divieti di avvicinamento alla parte offesa, di comunicare con lei e, il Divieto di Dimora nella città di residenza della vittima: La Spezia.
Ma il trentaquattrenne tunisino aveva continuato a perseguitarla in modo sempre più pressante, incurante di tutte le misure già adottate nei suoi confronti : dalle indagini svolte dagli investigatori della Questura su delega del Pubblico Ministero sono emersi a carico del soggetto gravi reati di violenza privata, reiterate lesioni, porto abusivo di arma, e violenza sessuale.
Vista la reiterata inosservanza delle misure cautelari già imposte al soggetto e a causa del concreto pericolo della commissione di gravi delitti con l'uso di violenza personale, nella mattinata del 29.10.2014 il Tribunale della Spezia emetteva l'Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere a carico del soggetto; l'immediata mobilitazione degli investigatori (Div. Anticrimine e Squadra Mobile della Questura della Spezia) consentivano di rintracciare il trentaquattrenne già nel pomeriggio di quello stesso giorno e di condurlo in carcere, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.