TUNISINO GIA' COLPITO DA ESPULSIONE, SOTTO MINACCIA DI COLTELLO SI APPROPRIA DEL CELLULARE DEL DEBITORE E LO FERISCE
Intervento della Polizia di Stato in questa Piazza Brin nella nottata di lunedì scorso. Gli Agenti della Volante, giunti in loco in merito ad una segnalazione inerente il furto di un telefono cellulare, trovavano presenti sul posto sia il derubato (un italiano di 39 anni), che l'autore del furto (un tunisino di 31 anni). Quest'ultimo , alla vista degli operatori, riconsegnava spontaneamente il cellulare sottratto, mentre la vittima, con un atteggiamento confuso tale da insospettire gli Agenti, minimizzava l'accaduto riducendolo ad un semplice equivoco .
Ma gli operatori della Polizia di Stato, per nulla convinti dalla versione anzidetta, continuarono a pattugliare la zona anche al termine del chiarimento. Infatti, poco dopo, si rendeva necessario un altro intervento presso l'indirizzo del derubato, ove era presente il tunisino ,in stato di ebbrezza alcolica.
Dalle dichiarazioni dei due, seppur caotiche e confuse, questa volta emergevano i retroscena di quanto minimizzato poco prima; in realtà il tunisino si era impossessato del telefono cellulare ed aveva estratto un "coltellino svizzero" per dissuadere con la minaccia l'altro dal riprenderlo. Invece c'era stata una colluttazione tra i due, dalla quale il trentanovenne italiano riportava lesioni da taglio all'avambraccio. La vittima però aveva taciuto l'accaduto agli agenti di Polizia perché , alla base dell'episodio , c'erano motivi di debiti su materie illecite.
Rinvenuto nella tasca dei pantaloni del trentunenne tunisino il "coltellino svizzero" debitamente sequestrato, al medesimo sono stati contestati i reati di "Rapina aggravata "e "Porto d'Armi od Oggetti atti ad Offendere"; inoltre, poiché dagli accertamenti esperiti risultava già un "Decreto di Espulsione emesso il 19.07.2013 suo carico", veniva deferito all'A.G. anche per inottemperanza al medesimo.