Sequestrata merce contraffatta e verosimilmente tossica proveniente dalla Cina
IMPONENTE ATTIVITÀ DI POLIZIA RIVOLTA AL CONTRASTO DEL COMMERCIO ILLECITO DI PRODOTTI CONTRAFFATTI E/O NOCIVI.
SEQUESTRATA MERCE CONTRAFFATTA E VEROSIMILMENTE TOSSICA PROVENIENTE DALLA CINA E DESTINATA ALLA VENDITA AL DETTAGLIO NEL MERCATO AQUILANO.
UNA TASK-FORCE COMPOSTA DA PERSONALE DI DIVERSI UFFICI DELLA QUESTURA E DALL'AGENZIA DELLE DOGANE E DEI MONOPOLI HA FATTO DEI CONTROLLI AMMINISTRATIVI PRESSO IL MEGASTORE IPERCINA, SITO A L'AQUILA, RISCONTRANDO DIVERSE IRREGOLARITÀ.
Nella giornata di martedì 15 aprile scorso, personale della Divisione Amministrativa, della Divisione Anticrimine e della Squadra Mobile, coadiuvato da quello dell'Ufficio Antifrode delle Dogane ha operato dei controlli di natura amministrativa e doganale presso il mega negozio cinese Ipercina, sito a L'Aquila, preposto al commercio di materiali di vario genere.
Le verifiche hanno palesato la presenza di:
§ merce contraffatta non conforme alla normativa sulla sicurezza e risultata con marchio ingannevole:
bilance sia da cucina che da peso, materiale da cucina, frullatori, calcolatori digitali di prezzi, maglie da gioco per bambini, boxer e altro.
§ Merce priva di marchio C.E.:
svariati specchietti con pettine per bimbi, confezioni di salviettine liofilizzate e altro.
§ Merce risultata positiva ai metalli pesanti:
plastilina, ciabatte e stivaletti da bambino, ciabatte e scarpe da uomo, materiale elastico ortopedico, borse, maglie sportive da bambino, abbigliamento intimo maschile, e altro.
§ Merce risultata falsificata nella dichiarazione d'origine:
giacche in pelle, abbigliamento intimo, porta pc e altro.
Dai primi accertamenti sui campioni di prodotto effettuati con il difrattometro a raggi X, strumentazione tecnica in dotazione all'Agenzia, è emerso che alcune merci, nella loro composizione basica delle materie prime contenevano elevatissime quantità di cromo esavalente (fissante per i colori molto cancerogeno), altamente nocive per la salute pubblica.
Si è provveduto, pertanto, al sequestro di quasi 1.200 prodotti.
Denunciati i proprietari di etnia cinese.