Denunciati due cittadini italiani dalla Polizia di Stato
La Polizia di Stato di L'Aquila ha denunciato per concorso in violenza privata, interruzione di pubblico servizio, minaccia aggravata e ingiuria, ai sensi degli articoli 110, 610, 340,612, 594 c.p., D.P.A., italiano anni 37, R.M., italiana anni 43.
L'indagine ha avuto inizio lo scorso maggio, quando un conducente di pullman delle "Autolinee Pubbliche Abruzzesi" si è presentato presso l'ufficio denunce della Questura di L'Aquila riferendo che, mentre percorreva in servizio l'autostrada A24 Roma-L'Aquila, durante un sorpasso ad un'autovettura, il conducente di quest'ultima gesticolava e gli impediva il sorpasso, cercando di impattare la sua autovettura lateralmente all'autobus. Inoltre gli impediva di rientrare in corsia in quanto decelerava, per rimanere sempre parallelo all'autobus. Tale situazione si è protratta per alcuni minuti, fin quando il pullman è stato forzatamente bloccato all'altezza del cavalcavia di Pietrasecca dall'altra autovettura, con a bordo anche una donna, in corsia di sorpasso in curva.
I due, marito e moglie, scesi dalla macchina, hanno ripetutamente minacciato e ingiuriato l'autista mentre battevano i pugni sul vetro anteriore e sulla portiera lato autista, quindi oltre alla interruzione del pubblico servizio, hanno posto a repentaglio l'incolumità dei passeggeri dei veicoli in transito in un tratto autostradale ad altissimo rischio di incidenti, in riferimento alla sopraelevata di Pietrasecca, viadotto dell'autostrada A24, tra le uscite di Tagliacozzo e Carsoli.
Nel corso delle indagini, condotte dalla squadra volante della Questura di L'Aquila, sono stati interrogati alcuni passeggeri dell'autobus in merito ai fatti.
Tra questi una ragazza aveva scattato una foto all'autovettura, di cui si è riusciti a risalire alla targa.
Sono stati così rintracciati ed ascoltati i due protagonisti della vicenda, entrambi romani, ai quali, essendo emersi estremi di reato, è stato eletto domicilio per il procedimento penale.
La coppia ha giustificato il gesto, attribuendolo a un presunto atteggiamento provocatorio dell'autista.