La Squadra di Polizia giudiziaria della Polstrada di Pratola Peligna al termine di un'attività d'indagine ha denunciato tre persone
Nei giorni scorsi, personale della Squadra Polizia Giudiziaria della Polstrada di Pratola Peligna, durante l'attività di indagini, ha individuato e deferito alle Procura della Repubblica di Avezzano (AQ) le seguenti persone:
G.P. di anni 54 e L.A.A. di anni 47, entrambi residenti in Avezzano (AQ), per i reati di "truffa ai danni delloStato" perché, il primo come autista e il secondo come proprietario, tramite un autocarro utilizzavano la rete autostradale da Avezzano a Roma e viceversa, omettendo di corrisponderne il pedaggio.- Le modalità dell'elusione della quota, ricostruite grazie all'ausilio dell'Ufficio Tutela Pedaggi della Strada dei Parchi S.p.A., ha permesso di accertare che il conducente dell'autocarro effettuava gli ingressi in autostrada prelevando regolarmente il biglietto e, dopo aver percorso la tratta interessata, nell'uscire dall'autostrada transitava volutamente dal casello con la pista telepass/Via Card dove inseriva dapprima il biglietto e poi una card smagnetizzata, che veniva rifiutata .- Il sistema, rilevata l'anomalia, non permetteva alla sbarra di alzarsi tant'è che il conducente era costretto a chiedere l'intervento del personale tramite colonnina della pista stessa adducendo scuse varie sul mancato funzionamento della card inserita poco prima.- Quindi, l'operatore della Strada dei Parchi permetteva al veicolo di transitare dal casello senza saldare il dovuto, mentre il sistema di rilevamento scattava la fotografia posteriore del veicolo rilevandone la targa di immatricolazione.- Con tale sistema sono stati elusi pedaggi per un ammontare di circa € 5.000,00 (cinquemila) di cui circa il 52% è destinato all'Erario.- Si procedeva così al sequestro dell'autocarro e al deferimento dei soggetti responsabili.-
L.A.V. di anni 38, residente in Avezzano (AQ), per i reati di attentato alla sicurezza dei trasporti, rimozione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro, contraffazione di strumenti destinati a pubblica certificazione, guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti e appropriazione indebita.- Su segnalazione di vari utenti, una pattuglia di questa Sottosezione in servizio sull'A/25, interveniva nei pressi di Pescina perché era stato notato un conducente di un veicolo commerciale gettarsi dal veicolo in marcia.- Giunta nei pressi del Km 113 sulla carreggiata RM-PE rinvenivano un trattore stradale Iveco Magirus gravemente danneggiato nella parte anteriore, in stato di abbandono sulla corsia di marcia e pochi metri avanti una macchina operatrice, utilizzata per taglio dell'erba oltre la carreggiata, posizionata in maniera trasversale all'asse stradale e danneggiata nella parte posteriore.- Dalle prime testimonianze raccolte, emergeva che il trattore stradale aveva tamponato senza che alla guida vi fosse il conducente.- Contestualmente il personale operante aveva notizia che sulla carreggiata opposta (PE-RM) vi era una persona a piedi che si stava dirigendo verso il casello di Pescina.- Una volta posti in sicurezza i due veicoli i componenti la pattuglia invertivano la marcia e chiedevano l'intervento di una unità di questa Squadra di Polizia Giudiziaria, già presente nei pressi, atteso che poteva trattarsi di un probabile furto di veicolo.- Sul viadotto denominato "Ponte della Valle", gli operatori notavano la presenza di un uomo che camminava sulla corsia di emergenza con direzione Roma il quale, alla vista delle autovetture della Polizia, tentava di allontanarsi scavalcando la barriera di protezione del viadotto posizionandosi oltre la barriera stessa rimanendo aggrappato e sospeso nel vuoto.- Rapidamente gli Agenti riuscivano ad afferrarlo per le braccia riportandolo in carreggiata sulla corsia di emergenza e porlo in sicurezza.- Il soggetto versava in stato confusionale e presentava varie escoriazioni e perdite di sangue su tutto il corpo.- Nella circostanza, riferiva di aver abbandonato il veicolo che guidava perché, durante la marcia, aveva sentito un forte urto e pensando di aver investito qualcuno ha deciso di abbandonare l'abitacolo lasciando che il trattore stradale proseguisse la marcia senza controllo per oltre un chilometro e mezzo e, dopo aver urtato più volte a destra e sinistra della carreggiata, si fermava solo dopo aver tamponato la macchinaoperatrice indicata, ponendo in serio pericolo la sicurezza della circolazione stradale con il potenziale rischio che il trattore stradale avrebbe potuto effettuare lo scambio di carreggiata finendo sull'opposta corrente di traffico tenuto conto che dietro la macchina operatrice ma distanziati da essa vi erano alcuni operai addetti ai lavori di rifinitura del taglio e alla segnalazione dei lavori agli utenti della strada.- La persona veniva immediatamente trasportata presso l'Ospedale Civile di Sulmona per gli esami sui liquidi biologici, dal quale risultava positivo all'assunzione di sostanze stupefacenti quali cocaina e cannabinoidi.- All'interno del trattore stradale, personale di questa P.G. rinveniva, oltre ai documenti personali del soggetto, due siringhe usate da poco ancora con il sangue all'interno, un cucchiaio da tavola con sostanza depositata e sangue dappertutto.- Da un accurato controllo sul veicolo è stata rinvenuta una calamita posta sul sensore del bulbo del cambio al fine di falsificare il corretto funzionamento del cronotachigrafo digitale facendo sembrare il veicolo fermo quando in realtà è in circolazione in modo da rimuovere con dolo le cautele contro gli infortuni sul lavoro alterando gli strumenti destinati a pubblica certificazione.- In base a quanto accertato il veicolo e tutto ciò che è stato rinvenuto venivano posti in sequestro.- Interpellato il proprietario del veicolo, emergeva che il soggetto avrebbe dovuto trovarsi in Lombardia, già dalla mattina stessa,per la consegna di alcuni materiali caricati sul semirimorchio che al momento dei fatti non era in quel luogo.- Da qui, il titolare del complesso veicolare sporgeva denuncia-querela presso questi uffici, nei confronti del suo dipendente per il reato di appropriazione indebita.-