Questura dell'Aquila

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Operazione della Squadra Mobile dell'Aquila

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Con false dichiarazioni i componenti di un nucleo familiare di Avezzano hanno permesso a cittadini stranieri extracomunitari irregolari di permanere sul territorio italiano in cambio di denaro e cocaina

Un uomo di Luco dei Marsi (AQ), sua madre e la sua compagna, dietro il compenso di una somma di denaro e sostanza stupefacente, hanno falsamente dichiarato di avere alle loro dipendenze un cittadino marocchino irregolare da prima dell'entrata in vigore della "legge di sanatoria sull'emersione del lavoro nero" (D.L.vo n. 109/2012).

I FATTI

Nel Settembre del 2012 un cittadino marocchino si rivolge ad un uomo di Luco dei Marsi fungendo da intermediario al fine di regolarizzare la posizione in Italia, attraverso la "legge di sanatoria" del fratello irregolare; in compenso offre denaro e cocaina.

L'italiano si rende disponibile e, con la complicità della propria madre e della compagna, inoltra regolare richiesta alla Prefettura, dichiarando di avere alle dipendenze un cittadino marocchino impiegato nei lavori domestici.

La presentazione di tale domanda di emersione impedisce l'adozione del provvedimento di espulsione del marocchino irregolare consentendogli di permanere sul territorio nazionale.

Quando la documentazione è stata presentata agli organi competenti, il fratello del cittadino in via di regolarizzazione saldava il suo debito con l'uomo di Luco dei Marsi consegnandogli la somma di 600 €uro e grammi 5 di cocaina.

Il personale della Sezione Antidroga della Squadra Mobile nell'ambito dell'attività investigativa finalizzata al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, ha notato contatti continui fra l'uomo residente a Luco dei Marsi, la sua compagna P. G. ed il cittadino marocchino B. Y..

Dai controlli effettuati è emerso che il C. V. e la propria madre V. G., avevano presentato una richiesta di regolarizzazione per il cittadino marocchino B. (cognome) M. (nome), fratello di B. Y., dichiarando di averlo alle proprie dipendenze quale lavoratore domestico.

Nel corso dei controlli effettuati presso l'abitazione della V. G., però, non è mai stata rilevata la presenza del cittadino extracomunitario.

Questi gli indagati per la violazione dell'art. 12 c. 5 D.lvo 286/98, poiché con una pluralità di condotte consentivano a B. M. di beneficiare di una domanda di emersione dal lavoro irregolare preordinata al conseguimento fraudolento del permesso di soggiorno:

- C. (cognome) G. (nome), avezzanese del 79, residente a Luco dei Marsi, con precedenti di Polizia specifici in materia di stupefacenti, falso e truffa, già arrestato nell'ambito dell'Operazione antidroga Karkouba a luglio del 2013.

Si rammenta la suddetta operazione:

"OPERAZIONE KARKOUBA". NELLE PRIME ORE DELLA MATTINATA DEL 3 LUGLIO 2013, NELL'AMBITO DELLE INDAGINI RELATIVE AL PROC. PEN. 279/2012, INSTAURATO PRESSO LA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI L'AQUILA, PERSONALE DI QUESTA SQUADRA MOBILE, CON LA COLLABORAZIONE DI PERSONALE DELLE SQUADRE MOBILI DI ROMA - PESCARA - TERAMO - CHIETI - ASCOLI PICENO E GROSSETO, DEL REPARTO PREVENZIONE CRIMINE DI ROMA E PESCARA, DEL SERVIZIO CINOFILI DI PESCARA - ANCONA - ROMA, DEL REPARTO VOLO DI PRATICA DI MARE (RM), DEL COMPARTIMENTO POLIZIA STRADALE DELL'AQUILA (SQUADRE DI P.G.), OLTRE CHE DI QUELLO DEL GABINETTO PROVINCIALE DI POLIZIA SCIENTIFICA E DEI LOCALI COMMISSARIATI DI AVEZZANO E DI SULMONA, DAVA ESECUZIONE A NR. 27 ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE, EX ART. 74 E 73 D.P.R. 309/90, EMESSE DAL G.I.P. DI L'AQUILA, NR. 1209/13, NEI CONFRONTI DI UNA ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE FINALIZZATA AL TRAFFICO DI SOSTANZE STUPEFACENTI, COMPOSTA DA:

1) MOKTAFI MOHAMMED, NATO A KHOURIBGA (MAROCCO) IL 01.01.1991;

2) LOUDIFA RACHID, NATO A BENI MELLAL (MAROCCO) IL 05.08.1979;

3) DI DOMENICO FRANCESCA, NATA AD AVEZZANO (AQ) IN DATA 04.06.1991;

4) BELAICH ABDELMOULA, NATO A BENI AMIR EST (MAROCCO) IL 04.11.1983;

5) D'ORAZIO ENRICO ERNESTO, NATO A SAN VINCENZO VALLE ROVETO (AQ) IL 15.07.1964;

6) DI EDOARDO LUCIANO NATO AD AVEZZANO IL 02.10.1969;

7) CIVITANI GIUSEPPE, NATO AD AVEZZANO (AQ) IL 25.08.1979;

8) NAJIM MOHAMMED, NATO A BENI AMIR EST (MAROCCO) IL 15.08.1970;

9) DI MARCO JOSÈ NATO A ROMA IL 21.10.1975.

10) BRICHA KHATIMA, NATA A DAR OLD GIDOUH (MAROCCO), IL 06.06.1980;

11) SOBHI ABDERRAZZAK, NATO A SIDI CHANNANE OVEST (MAROCCO) IL 07.07.1987;

12) BENATTAR HASSANE, NATO IN MAROCCO IL 24.08.1983.

13) KHARSAS MORAD, NATO A FKIH BEN SALAH (MAROCCO);

14) OIRAQ ABDERRAZEK, NATO A BENI MELLAL (MAROCCO) IL 23.08.1991;

15) ENAJI Aziz, NATO A FES (MAROCCO) IL 01.01.1979;

16) MAZAUI AHMED, NATO IN MAROCCO IL 01.01.1986;

17) HARJR MOHAMMED, NATO A BENI AMIR EST (MAROCCO) IL 05.08.1989;

18) ARROUBI MOHAMMED, NATO A BENI AMIR EST (MAROCCO) IL 16.07.1983;

19) ARROUBI EL MOSTAFÀ, NATO IN MAROCCO IL 01.01.1985;

20) ARROUBI HAFID, NATO BENI AMIR EST (MAROCCO) IL 06.10.1985;

21) EL BAHAROUY SALAH, NATO A OLD AISSA (MAROCCO) IL 01.01.1986;

22) GHETTAS YASSINE, NATO A AZROU (MAROCCO) IL 16.05.1990;

23) RAZKAOUI Rachid, NATO A SIDI AISSA (MAROCCO) IL 16.05.1984;

24) EL MALHOUDY Hicham, NATO IN MAROCCO IL 20.03.1979;

25) ARCHOUNI Abdellah, NATO A OVED ZEM (MAROCCO) IL 25.12.1986;

26) HNIDA Anas, NATO A MACOB FES (MAROCCO) IL 11.09.1985;

27) EL HARRAF Khalid, NATO A FKIH BEN SALAH (MAROCCO) IL 06.07.1985.

LE INDAGINI, CORROBORATE DA INTERCETTAZI0NI TELEFONICHE ED AMBIENTALI E DA SISTEMI DI LOCALIZZAZIONE INSTALLATI SU AUTOVETTURE, AVEVANO EVIDENZIATO L'ESISTENZA SUL TERRITORIO MARSICANO, RICADENTE SU AVEZZANO, LUCO DEI MARSI, CELANO E TRASACCO, DI UN FOLTO GRUPPO DI CITTADINI MAROCCHINI DEDITI, IN FORMA ASSOCIATA E STABILE, CON UNA STRUTTURA ORGANIZZATIVA BEN CONSOLIDATA E COLLAUDATA IN COMPITI E RUOLI, ALLO SPACCIO DI DROGA, IN PARTICOLARE, COCAINA ED HASHISH, COLLABORATI ANCHE DA CITTADINI ITALIANI, IN QUALITÀ DI INTERMEDIARI E SUBCEDENTI. CIVITANI Giuseppe, DI CUI AL NR. 25, VENIVA ARRESTATO OLTRE CHE PER SPACCIO DI DROGA PURE PER IL REATO DI SFRUTTAMENTO DELLA PROSTITUZIONE, EX ART. 3 L. 75/1958, PER AVER FATTO PROSTITUIRE DIVERSE RAGAZZE, UTILIZZATE AL FINE DI PERMUTARE CON LA CESSIONE DI DROGA LA PRESTAZIONE SESSUALE A FAVORE DEI CLIENTI, PUSHER MAROCCHINI. SI È STIMATO CHE MENSILMENTE L'ORGANIZZAZIONE OPERAVA CIRCA 4.000 CESSIONI DI DROGA, PER UN QUANTITATIVO DI 2,500 KG E PER UN GIRO DI AFFARI DI CIRCA 70.000 €URO. I FATTI DI REATO SONO ACCADUTI NELLA PROVINCIA DI L'AQUILA, DA FEBBRAIO 2011 A MARZO 2013. L'OPERAZIONE HA ANCHE UNA SPECIFICA VALENZA DI CONTRASTO ALL'IMMIGRAZIONE CLANDESTINA. INFATTI SONO STATE PERQUISITE DIVERSE ABITAZIONI E CONTROLLATI SU STRADA CIRCA 30 STRANIERI. 8 DI QUESTI MAROCCHINI, CLANDESTINI SUL TERRITORIO, SONO OGGETTO DI TRATTAZIONE DA PARTE DELL'UFFICIO IMMIGRAZIONE DELLA QUESTURA DI L'AQUILA E 5 SARANNO ACCOMPAGNANTI PRESSO I C.I.E. (CENTRI DI IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE) DI ROMA E MODENA, PER IL SUCCESSIVO RIMPATRIO. NEL CORSO DEI CONTROLLI LO STRANIERO CLANDESTINO JABRANE Bouzekri, NATO IN MAROCCO IL 22.08.1980, DATOSI ALLA FUGA, È STATO TRATTO IN ARRESTO PER VIOLENZA, RESISTENZA E LESIONI A PUBBLICO UFFICIALE. GLI ARRESTATI SONO STATI RISTRETTI PRESSO LE CASE CIRCONDARIALI DI TERAMO, L'AQUILA E PESCARA.

- P. (cognome) G. (nome), avezzanese del 66, compagna di C.G.;

- V. (cognome) G. (nome), avezzanese del 58, madre di C.G.;

- B. (cognome) Y. (nome), marocchino dell'83, con precedenti di Polizia specifici in materia di stupefacenti, lesioni personali, danneggiamento e violazione degli obblighi inerenti la sorveglianza speciale.

Mentre:

- B. (cognome) M. (nome), marocchino del 79, fratello di B.Y., già titolare di permesso di soggiorno rilasciato da questa Questura per "lavoro stagionale" scaduto nel 2010, abitante in Luco dei Marsi, già colpito da un provvedimento di espulsione, emesso dal Prefetto di L'Aquila nel 2012 con relativo Ordine del Questore di lasciare il territorio nazionale, cui non aveva ottemperato;

è stato denunciato perché attestava falsamente di prestare attività di lavoro domestico presso V. G. al fine di beneficiare di una domanda di emersione dal lavoro irregolare preordinata al conseguimento fraudolento del permesso di soggiorno.

L'illecita condotta posta in essere dagli indagati solo ed esclusivamente al fine di lucro, ha certamente vanificato quelle che sono le finalità del citato decreto, consentendo inoltre di congelare, durante il suddetto lasso di tempo, gli effetti derivanti da eventuali provvedimenti di espulsione a carico dello straniero.

L'Aquila, 16 maggio 2014.


16/05/2014

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