arrestate 18 persone per immigrazione clandestina
Nelle prime ore della giornata odierna sono state poste in esecuzione 18 ordinanze di custodia cautelare richieste dal Sost. Proc. David Mancini della Procura della Repubblica di L'Aquila e disposte dal G.I.P. del tribunale di L'Aquila Marco Billi nei confronti di altrettanti soggetti, dei quali sei sono ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell'ingresso illegale nel territorio dello Stato e della permanenza in condizioni di illegalità sul territorio nazionale, i rimanenti sono ritenuti responsabili, in concorso, di favoreggiamento alla permanenza in condizioni di illegalità sul territorio nazionale. Le indagini espletate, coordinate dal Sost. Proc. David Mancini, hanno consentito di dimostrare che, in relazione a plurimi e reiterati episodi, il gruppo ha consentito l'ingresso sul territorio nazionale di extracomunitari facendo risultare la sussistenza di rapporti lavorativi in realtà inesistenti.
Le false attestazioni riguardanti la disponibilità ad assumere, unitamente ad altra documentazione falsa, sono state di per sé idonee ad ottenere i visti di ingresso, grazie ai quali gli stranieri hanno potuto oltrepassare la frontiera in modo formalmente lecito. In realtà si è dimostrato che la sussistenza dei presupposti richiesti dalla legge per la valida emissione del visto d'ingresso è stata, in numerosi casi, attestata falsamente.
In altri termini, è possibile affermare che rispetto alla modalità più nota, ovvero quella di pagare gli scafisti e rischiare la traversata via mare, molti extracomunitari provenienti dal Nord Africa hanno scelto di pagare sino a 9.000€ compiacenti imprenditori italiani disposti, dietro compenso, ad attestare la volontà di assumere: dopo l'ingresso sul territorio nazionale il rapporto lavorativo non si perfezionava e gli extracomunitari proseguivano la loro permanenza in condizioni di illegalità.
Il fenomeno ha interessato particolarmente imprenditori della Marsica, anche se i reati si sono perfezionati a L'Aquila mediante la presentazione delle istanze alla Prefettura di L'Aquila.
Sistemi analoghi sono stati utilizzati dalla medesima organizzazione in occasione della sanatoria per colf e badanti conclusasi nel settembre 2009. Molti datori di lavoro, attraverso false dichiarazioni di assunzione pagate dallo straniero sino a 5.000 €, hanno consentito l'illecita regolarizzazione di numerosi extracomunitari che hanno potuto in questo modo ottenere un permesso di soggiorno per motivi di lavoro pur non avendo mai prestato attività lavorativa.
In un momento storico caratterizzato dal dramma dell'immigrazione irregolare, soprattutto proveniente dal Maghreb, anche a seguito dei cambiamenti politici dei regimi di quei Paesi, le attivita' di approfittamento illegale di questi flussi devono trovare il forte contrasto delle Istituzioni, come accaduto nel caso delle indagini in esame.