All’alba di oggi personale della Squadra Mobile di L’Aquila, in collaborazione con la Squadra Mobile di Salerno, ha arrestato per furto in una gioielleria due donne, l’una italiana di 25 anni e l’altra ucraina di 45 anni, entrambe residenti ad Agropoli.
L’arresto è avvenuto in esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di L’Aquila, su richiesta del Sostituto Procuratore di turno.
Le attività investigative, che hanno visto anche il contributo degli operatori del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica della Questura, sono state avviate nel mese di dicembre a seguito della denuncia presentata dal titolare di una nota gioielleria del capoluogo abruzzese, che si è visto sottrarre dalle donne quattordici (14) oggetti in oro, tra cui gioielli di particolare pregio, per un valore complessivo di oltre € 10.000 EURO.
Il furto era avvenuto nella mattinata del 20 dicembre u.s., data in cui le donne erano entrate nella gioielleria con la scusa di essere interessate all’acquisto di alcuni articoli in esposizione. Le due donne hanno agito in maniera coordinata e mentre l’una distraeva i titolari della gioielleria con molteplici richieste, l’altra, approfittando dell’assenza di controllo, nascondeva dapprima i monili nella mano destra e successivamente li occultava con uno stratagemma.
Nel contempo le donne si scambiavano cenni d’intesa con un segnale convenuto, ovvero toccandosi il naso.
La tempestiva ricostruzione dei fatti del personale della Squadra Mobile permetteva di raccogliere, nell’immediatezza, fonti di prova decisive per l’individuazione delle colpevoli.
In particolare, venivano acquisite rapidamente le immagini degli apparati di videosorveglianza presenti nella gioielleria, da cui si è rilevato il modus operante posto in essere durante il furto. Dalle stesse immagini, nonché grazie al contributo delle vittime ed al rilievo delle impronte lasciate sulla scena del crimine, si addiveniva all’identità delle due donne.
Le due complici, infatti, risultavano già censite nella banca dati delle Forze di Polizia perché oggetto di segnalazioni per furti in gioiellerie in varie regioni del sud d’Italia.